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Negli ultimi anni il mondo ha vissuto profondi cambiamenti. Pandemia, guerra, crisi energetica e ambientale hanno prodotto effetti sconvolgenti che si sono intrecciati tra loro e che adesso sono alla base di ulteriori trasformazioni.
All’inizio i cambiamenti, sia quelli di natura sociale, sia quelli geopolitici, si esprimono in maniera sotterranea e poco visibile. È solo quando emergono in superficie che si vedono davvero a pieno, insieme agli shock che spesso li accompagnano.
Sempre più veloce, sempre più in alto. Per decenni la Cina ha spinto con forza sull’acceleratore di una crescita economica boom, un traguardo da raggiungere a ogni costo e senza guardare ai sacrifici.
Dopo anni di stagnazione dei prezzi e tendenze parzialmente deflazionistiche, l’inflazione torna di colpo ad alzare la testa. Per le Banche centrali, questo improvviso andamento si sta trasformando in un nuovo grattacapo.
Mentre la pandemia continua a tenere il mondo con il fiato sospeso, lo sguardo degli operatori si sposta via via sempre di più sui temi dell’autunno. Tante sono le incognite, ma all’orizzonte si sta profilando anche un nuovo trend che presenta una dinamica ancora poco esplorata. Parliamo dei prezzi delle materie prime.
La pausa estiva è sempre motivo di allerta per operatori e investitori. Negli ultimi tempi i mesi più caldi dell’anno sono stati tutt’altro che un’occasione di riposo per le Borse. Solo per fare qualche esempio, la crisi dei subprime del 2008 ha mandato all’aria le ferie di molti money manager in tutto il mondo. Altrettanto è successo nel 2011 con i guai sui debiti sovrani.
La pandemia causata dal Covid-19 ha impresso grandi cambiamenti e ha portato a profonde trasformazioni che segneranno il futuro di tutti noi.
Ogni volta che un neo presidente sale alla Casa Bianca esaminano con attenzione tutta la serie di segnali utili a definire quello che sarà il futuro dell’economia e dei mercati. Nei suoi primi tre mesi di presidenza Joe Biden ha offerto risposte innovative e molto ambiziose, mostrando chiaramente l’impegno nel voler dare un grande slancio riformatore al Paese. A beneficiarne saranno anche i mercati globali.
Se l’Italia fosse un’azienda, Mario Draghi verrebbe definito un turnaround manager, uno di quei dirigenti chiamati nei momenti di crisi a ristrutturare in fretta e furia i conti, rimettere mano ai piani di costi e per rilanciare il business. Il momento per l’Italia è di difficoltà e la pandemia rischia di peggiorare un quadro già complicato.
L’era di Joe Biden è partita con una cerimonia di insediamento senza precedenti nella storia degli Stati Uniti. Per la prima volta all’evento non si sono viste le folle che ogni volta accorrono da tutto il Paese per salutare il nuovo presidente, né si è vista la parata lungo Pennsylvania Avenue a Washington.
Non scorderemo facilmente l’anno che sta per terminare. Segnato dalla pandemia e da una crisi economica senza precedenti, il 2020 resterà profondamente vivo nelle nostre memorie. Nonostante gli eventi negativi che si sono succeduti, l’ultimo scorcio dell’annus horrobilis del Coronavirus ha comunque portato qualche svolta positiva. E saranno proprio queste ultime novità a offrire un contributo per un 2021 meno avverso.
È ormai chiaro che Joe Biden sarà il nuovo Presidente degli Stati Uniti. Il recente via al processo di transizione concesso dal Presidente uscente Trump, dopo settimane di resistenze, ha sicuramente accelerato il passaggio. Il candidato democratico entrerà alla Casa Bianca accompagnato dal suo mantra «Buy American» che andrà a rimpiazzare le parole «America First» che hanno marchiato i quattro anni di presidenza Trump.
Per qualche tempo relegato in secondo piano, il conflitto tra Stati Uniti e Cina rischia di irrompere nuovamente con forza sulla scena. A rimetterci sarebbe l’Europa, di nuovo vaso di coccio in mezzo a due giganti dell’economia. La lite, questa volta, è stata innescata dall’applicazione TikTok, che fa capo alla società cinese ByteDance.
Alla fine il grande salto in avanti per l’Europa è arrivato e, per dirla con le parole pronunciate da Angela Merkel, segnerà «l’inizio di una nuova era per l’Unione europea».
Per il Vecchio Continente si avvicina il momento delle decisioni. Dopo mesi di discussioni e incagli, a metà luglio (17 e 18) si terrà a Bruxelles il summit dei leader Ue. L’atteso appuntamento dovrebbe rendere più concreto il Recovery Fund, il fondo per la ripresa da 750-500 miliardi di euro voluto da Germania e Francia con l’obiettivo di risollevare le sorti dell’economia europea alle prese con l’emergenza Covid.
Lo sguardo degli operatori è nuovamente rivolto all’Asia. A poco più di quattro mesi dalla firma della fase uno dei trattati commerciali riemergono di nuovo le scaramucce tra Usa e Cina. Questa volta l’epicentro della disputa è Hong Kong, la nuova Berlino di quella che potrebbe diventare la cartina geografica della Guerra Fredda del nuovo Millennio.
I mercati finanziari, si sa, guardano sempre avanti. In questi giorni stanno già provando a immaginare come saranno i mesi che arriveranno dopo la fase più critica della pandemia. Se le notizie di marzo sui numeri tragici del Coronavirus avevano mandato in tilt le Borse, ora inizia a comparire un po’ di fiducia nel futuro dell’economia.
L’emergenza Coronavirus ha portato con sé anche un’inconsueta serie di violente oscillazioni sui mercati. Mai era successo che a picchi di rialzi, anche sopra al 10%, seguissero subito repentine ricadute di altrettanta entità.
L’irruzione del Coronavirus sulla scena globale ha costretto i mercati finanziari a una brusca penitenza. Reduci dall’euforia dei nuovi massimi, di colpo hanno dovuto piegare la testa al diluvio incontrollato delle vendite. In queste ore è difficile valutare a fondo l’evolvere del quadro.
“I nostri investimenti cercano di cavalcare l’inflazione”. Intervista al Responsabile delle gestioni patrimoniali del Gruppo Ersel, Giorgio Bensa, per La Stampa.
"Nell'ultimo mese è migliorata la percezione relativa alle condizioni attuali dell'economia italiana, grazie ai progressi nelle vaccinazioni e al conseguente processo di riapertura", commenta per Cfa Society Italy Giorgio Bensa, responsabile portafogli modello di Ersel Sim.
Analisti e gestori consigliano di puntare sulle piccole e medie imprese tricolore come Saes Getters nelle costruzioni, Tesmec per le infrastrutture, Luve nella regrigerazione e Fos nella consulenza hi-tech. Carlo De Vanna Co-gestore Leadersel PMI, Equity Italia Ersel intervistato da La Stampa.
In un periodo caratterizzato dai grandi problemi creati dalla pandemia non è facile trovare motivi di consolazione per le sofferenze che tutti stiamo vivendo. Proprio per questo, credo sia necessario, oggi più che mai, cercare di mettere in luce quanto di buono esiste nella nostra città, piuttosto che concentrarci su quello che non funziona. Torino ha ed ha avuto nella storia una capacità di innovazione che non è seconda a nessun'altra città d'Italia; forse non ha avuto le stesse capacità di gestione e di conservazione.
Quindici miliardi di asset e 75 private banker. Ecco come l'organizzazione tipo boutique di Ersel ha retto all'urto della pandemia.
Gli investitori esteri sono di nuovo posizionati sull’Italia: Piazza Affari, nell’ultima settimana, è salita del 7% e lo spread è sceso di quasi 20 punti, dai 113 di martedì ai 96 di venerdì. Sono i segni dell’euforia che l’effetto Draghi ha acceso sul mercato italiano. Al di là di questi primi giorni legati all’entusiasmo del momento, il potenziale per il nostro mercato è ben più grande perché gli esperti adesso si aspettano una «svolta epocale» dalla guida di Draghi.
I primi mesi dell'avvenuta Brexit e le politiche economiche e monetarie stabilite dal nuovo presidente degli Stati Uniti sono tra le variabili più importanti di questo avvio di anno, secondo Federico Taddei (in foto), Direttore Commerciale di Ersel.
La sbornia dei 209 miliardi europei destinati all’Italia lascia spazio al loro utilizzo razionale e alla consapevolezza che le risorse saranno spalmate in un quinquennio, sulla base dei piani di utilizzo presentati. A beneficiare del recovery fund saranno soprattutto tre categorie di azioni: energia, telecom e infrastrutture.
L'impatto della pandemia sulla vita affettiva e sulla vita economica di molti di noi è tristemente concreto ed eccezionalmente grave. Ma attraverso le lenti della finanza la realtà appare decisamente diversa: i mercati dipingono un quadro in cui prevale l'ottimismo, con i massimi storici di alcune borse e i minimi tassi di interesse richiesti agli emittenti obbligazionari» dice Andrea Nascè, Direttore Financial Advisory di Ersel.
Azioni e bond cinesi. Subordinati bancari. Strategie alternative. È la ricetta di Andrea Rotti, AD di Ersel, per superare la seconda ondata di contagi. "Gli high net worth" dice a WeWealth "devono sposare l'approccio degli istituzionali e dare più fiducia ai private market".
La sbornia dei 209 miliardi europei destinati all'Italia lascia spazio al loro utilizzo razionale e alla consapevolezza che le risorse saranno spalmate in un quinquennio, sulla base dei piani di utilizzo presentati. A beneficiarne, saranno soprattutto tre settori: energia, telecom e infrastrutture.
Parla Andrea Rotti, amministratore delegato del Gruppo Ersel:"Il panorama si è ridotto, ma chi non sposa il modello delle reti o della banca universale può attrarre professionisti". LE SFIDE PER IL PRIVATE BANKING ITALIANO
Rotti (Ersel): il panorama degli operatori indipendenti si è ridotto, ma c’è spazio.
Andrea Rotti, AD di Gruppo Ersel, realtà con oltre 19 miliardi di asset, parla del futuro delle società indipendenti nel private banking.
L'industria del private banking è alle prese con 4 motori della trasformazione
Rotti (AD Ersel): "Professionalità e competenze trasversali per fare la differenza"
Un convegno digitale multidisciplinare per tentare di dipanare il complesso intreccio di urgenze sociali, sanitarie ed economiche. L'evento si è tenuto il 7 ottobre 2020.
Federico Taddei, direttore private banking Ersel è cautamente positivo per il futuro se pensa all’attività delle banche centrali e dei governi per sostenere l’economia e i mercati. Se ci si sposta sul fronte politico italiano, nelle ultime settimane emerge chiaramente una mancanza di chiarezza e tempestività negli interventi. E questo potrà avere degli impatti.
Come sintetizzare dal punto di vista di un private banker il semestre appena trascorso.
Come investono Harvard e Yale, le due istituzioni universitarie più ricche, con un patrimonio rispettivamente pari a 39 e 30 miliardi di dollari?
Da un lato il fermo totale dell'attività, che per molte piccole aziende vuol dire crisi di liquidità e una voragine nel bilancio. Dall'altro, il ritorno a un'economia più legata al territorio, a causa della chiusura dei confini. Per le società di dimensione ridotte, a vocazione locale o nazionale, il destino è a un bivio.
Guido Giubergia - Il presidente di Ersel: «La mia proposta a Conte, un'alternativa a chiedere soldi all'Europa». Nei giorni scorsi Giubergia ha scritto una lettera aperta al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, per ragionare sulle strade da percorrere. La proposta è di cercare soluzioni innovative che coinvolgano di più il risparmio degli italiani. Niente patrimoniali però.
Il forte cambiamento nelle abitudini lavorative e sociali sta accrescendo il processo di digitalizzazione delle attività con un importante focus sulla sicurezza dei dati. Con il ricorso massivo allo smart working, il Gruppo Ersel ha ulteriormente rafforzato l’attenzione ai temi del data security management relativo all’utilizzo degli strumenti aziendali a distanza.
In questo difficile contesto, desideriamo rassicurarvi in merito alla piena operatività che il nostro Gruppo può garantirvi quotidianamente per far fronte alle vostre esigenze.
«Piazza Affari potrebbe essere la prima che riparte insieme al Paese. Che, come tutti speriamo, ce la farà. Il nostro mercato ha tanti campioni. In questo momento fanno parlare di sè alcune piccole società farmaco medicali. Ma verrà il tempo anche di tante altre società».
Ersel Investimenti ha scelto di stanziare tre milioni di euro per offrire il proprio contributo in occasione dell’emergenza Coronavirus.
Con riferimento ai recenti sviluppi sulla situazione coronavirus in Italia, il Gruppo Ersel opera e continuerà a operare regolarmente.
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Stiamo attraversando un periodo difficile, stretti tra i timori per la nostra salute, le ansie che derivano dall’incertezza generale, dalla mancanza di visibilità sugli aspetti sanitari ed economici, la paura di una nuova crisi finanziaria globale.
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