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L'impatto della pandemia sulla vita affettiva e sulla vita economica di molti di noi è tristemente concreto ed eccezionalmente grave. Ma attraverso le lenti della finanza la realtà appare decisamente diversa: i mercati dipingono un quadro in cui prevale l'ottimismo, con i massimi storici di alcune borse e i minimi tassi di interesse richiesti agli emittenti obbligazionari» dice Andrea Nascè, Direttore Financial Advisory di Ersel.
Per quale motivo esiste una contraddizione così stridente tra realtà e finanza?
«I mercati tendono ad anticipare il futuro e a portare all'oggi gli effetti di qualsiasi fenomeno economicamente rilevante; nelle ultime settimane due grandi fattori di incertezza sono stati spazzati via: la questione elettorale americana e la disponibilità di un vaccino. Gli operatori finanziari festeggiano quindi con maggiore serenità quello che appare come il migliore dei mondi possibili, fatto di politiche monetarie generosissime, governi forzati a spendere per sostenere lavoro e imprese, proiezioni di rimbalzo della crescita economica e degli utili aziendali nel 2021 e, dulcis in fundo, irrilevanza (temporanea) del problema dei debiti».
Quali sono le vostre indicazioni?
«Nonostante il grande recupero, ai risparmiatori che si rivolgono al servizio di consulenza, continuiamo a consigliare l'investimento azionario, sia nella forma più tradizionale e liquida, sia attraverso le iniziative di private equity e venture capital adeguate per i clienti più esperti. Nel mondo quotato selezioniamo società capaci di interpretare positivamente i fattori di
crescita più promettenti».
Come vi muovete?
«In questo sforzo siamo aiutati dall'importante investimento che il Gruppo Ersel ha effettuato nello sviluppo di competenze interne per l'analisi di tre fondamentali trend di innovazione: quello digitale, quello green e quello legato alla salute. Per affrontare con solidità di processo, piena trasparenza ed efficace controllo l'investimento nelle società non quotate abbiamo invece dato vita a un progetto specifico, che fa tesoro dell'esperienza ultradecennale di Fondaco SGR nella gestione dei patrimoni delle più grandi fondazioni italiane. Per la parte dei portafogli destinata agli strumenti a bassa volatilità, abbiamo puntato sulle competenze interne al Gruppo sia nei programmi di investimento più attivi e flessibili, sia in quelli dedicati agli strumenti di debito ibridi e ai paesi emergenti.
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