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L’irruzione del Coronavirus sulla scena globale ha costretto i mercati finanziari a una brusca penitenza. Reduci dall’euforia dei nuovi massimi, di colpo hanno dovuto piegare la testa al diluvio incontrollato delle vendite. In queste ore è difficile valutare a fondo l’evolvere del quadro.
Le notizie si susseguono senza interruzione e arrivano da ogni angolo del pianeta. La lista dei Paesi coinvolti dal contagio ha ormai superato quota 40. L’elenco però è in continuo aggiornamento. La paura, esplosa per la prima volta in Cina, ora si sta diffondendo in tutta Europa, con l’Italia nell’epicentro, ed è rapidamente arrivata in Africa, in Medio Oriente e, per la prima volta, anche negli Stati Uniti.
Gli sviluppi futuri, e soprattutto l’impatto sulle economie, dipenderanno dall’efficacia delle misure di contenimento. L’obiettivo è riuscire a evitare il dilagare di una pandemia massiccia e globale che davvero metterebbe in difficoltà moltissime attività. I timori sono grandi; gli scenari elaborati in questi giorni parlano però di una durata temporale relativamente contenuta dei danni da Coronavirus sulla base della situazione attuale.
Paolo Magri
Managing Director e President Advisory Board ISPI
Se il 2024 è stato un anno di profondi cambiamenti, alcuni attesi – come le elezioni europee e americane – e altri del tutto imprevisti, come il collasso del regime di Assad in Siria, il 2025 si annuncia come l’anno in cui i grandi attori mondiali saranno chiamati alla prova dei fatti. A trasformare insomma piani, promesse e ambizioni in azioni concrete.
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