Infrastrutture, ambiente, digitalizzazione, sanità. Sono solo alcuni degli ambiti che acquisiranno grande slancio con i maxi piani di rilancio post-pandemia promossi dall'Unione Europea e dagli Stati Uniti.

A beneficiare di questa straordinaria opportunità di sviluppo saranno anche le small e le mid cap di Piazza Affari. Rimaste in secondo piano nella fase più acuta della crisi sanitaria, adesso sono sulla lista degli acquisti degli operatori. Piacciono perché in molti casi sono ancora sottovalutate e quindi hanno ancora molto terreno davanti a sé.

«La pandemia ha impresso un'accelerata a questo tipo di attività perché ha messo a nudo la fragilità di molte aziende - ragiona Carlo De Vanna Co-gestore Leadersel PMI, Equity Italia della società piemontese di gestione di patrimoni Ersel -. Chi guida queste pmi potrebbe decidere che è arrivato il momento di rinunciare alla quotazione in Borsa oppure di puntare sulla crescita attraverso l'aggregazione con una realtà più grande».

Intanto in primo piano c'è la forte crescita del business. «Il mondo delle piccole e medie aziende è da sempre tra i più dinamici nel panorama economico del nostro Paese - dice Carlo De Vanna -. Un ampio numero di imprese riceverà nuova linfa dalle grandi doti di investimenti stanziate per la ripartenza dell'economia: dalle società del settore dei cementi, a quelle dell'edilizia, fino a tutta l'area di aziende che operano nella costruzione di strade, ponti, scuole, per arrivare ai nomi delle utility, delle telecomunicazioni e del digitale».