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Intervista a Carlo Bodo, responsabile team obbligazionario Ersel, con un approfondimento su obbligazioni e mercati valutari.
Nel mese di aprile sono risaliti i tassi a livello globale. Sono stati guidati, in particolare, dal decennale americano, che ha rotto la soglia psicologica del 3%, non superata dal 2014. Questo evento ha condizionato tutte le altre principali aree. In Europa, il Bund corrispettivo è tornato sopra il valore dello 0,5%. A fronte di questo movimento, la curva americana si è ulteriormente appiattita sul segmento 2-10 anni. Qui è scesa sotto la soglia di 50, indicando un ciclo che è ormai da considerarsi maturo.
A livello globale, questo movimento ha innescato una serie di conseguenze. Si è vista soprattutto una divergenza di politiche monetarie. La FED è relativamente isolata, e sono ancora prezzati diversi altri rialzi nell’annata. Le altre principali banche centrali stanno invece rallentando, anche a causa del rallentamento delle loro economie. Le FED è prezzata per altri due rialzi, a giugno ed a settembre; un ultimo rialzo, a dicembre, è attualmente possibile al 30%, secondo gli analisti. La Bank of England è vista attendista, con la stima di un rialzo a maggio sotto al 25%. La BCE e la Bank of Japan hanno dato ampie indicazioni in merito ad un non aumento delle politiche restrittive; questo ha calmierato l’andamento dei tassi a livello generale. Anche la Riksbank svedese ha dato segnali di politica monetaria più espansiva, riflessa nel cambio corona svedese-euro. Valute Il dollaro ha risentito positivamente di questo disporsi divergente delle banche centrali; ha infatti rotto al rialzo i range del movimento laterale che faceva dall’inizio dell’anno, sia contro euro che contro sterlina inglese. Questo movimento del dollaro è il principale avversario del buon andamento degli emergenti a livello bond. Gli indici, sia in valuta forte che locale, sono stato negativi in aprile. Chiaramente, anche il rialzo dei tassi USA ha inciso su queste asset class. Lo spread dell’indice JPM emergenti, lo standard di riferimento contro Treasuries, ha superato i 330 bps; si tratta di un livello di allerta, non raggiunto dal 2017.
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Intervista a Carlo Bodo, responsabile team obbligazionario Ersel, con un approfondimento su obbligazioni e mercati valutari.
Nel mese di aprile sono risaliti i tassi a livello globale. Sono stati guidati, in particolare, dal decennale americano, che ha rotto la soglia psicologica del 3%, non superata dal 2014. Questo evento ha condizionato tutte le altre principali aree. In Europa, il Bund corrispettivo è tornato sopra il valore dello 0,5%. A fronte di questo movimento, la curva americana si è ulteriormente appiattita sul segmento 2-10 anni. Qui è scesa sotto la soglia di 50, indicando un ciclo che è ormai da considerarsi maturo.
A livello globale, questo movimento ha innescato una serie di conseguenze. Si è vista soprattutto una divergenza di politiche monetarie. La FED è relativamente isolata, e sono ancora prezzati diversi altri rialzi nell’annata. Le altre principali banche centrali stanno invece rallentando, anche a causa del rallentamento delle loro economie. Le FED è prezzata per altri due rialzi, a giugno ed a settembre; un ultimo rialzo, a dicembre, è attualmente possibile al 30%, secondo gli analisti. La Bank of England è vista attendista, con la stima di un rialzo a maggio sotto al 25%. La BCE e la Bank of Japan hanno dato ampie indicazioni in merito ad un non aumento delle politiche restrittive; questo ha calmierato l’andamento dei tassi a livello generale. Anche la Riksbank svedese ha dato segnali di politica monetaria più espansiva, riflessa nel cambio corona svedese-euro. Valute Il dollaro ha risentito positivamente di questo disporsi divergente delle banche centrali; ha infatti rotto al rialzo i range del movimento laterale che faceva dall’inizio dell’anno, sia contro euro che contro sterlina inglese. Questo movimento del dollaro è il principale avversario del buon andamento degli emergenti a livello bond. Gli indici, sia in valuta forte che locale, sono stato negativi in aprile. Chiaramente, anche il rialzo dei tassi USA ha inciso su queste asset class. Lo spread dell’indice JPM emergenti, lo standard di riferimento contro Treasuries, ha superato i 330 bps; si tratta di un livello di allerta, non raggiunto dal 2017.
Il presente video è indirizzato ad un pubblico indistinto e viene fornito a titolo meramente informativo. Esso non costituisce attività di consulenza in materia di investimento, né raccomandazione, né ricerca in materia di investimenti da parte delle società del Gruppo Ersel, né, tantomeno, offerta, invito ad offrire, sollecitazione o messaggio promozionale finalizzato all'acquisto, alla vendita o alla sottoscrizione di strumenti/prodotti finanziari di qualsiasi genere. Esse non sono intese a raccomandare o a proporre, in maniera esplicita o implicita, una strategia di investimento in merito ad uno o più strumenti finanziari o agli emittenti di tali strumenti finanziari. Tutte le informazioni riportate sono date in buona fede sulla base dei dati disponibili, ma sono suscettibili di variazioni anche senza preavviso in qualsiasi momento dopo la pubblicazione. La decisione di effettuare qualunque operazione finanziaria è a rischio esclusivo dei destinatari della presente informativa. Tutte le informazioni fornite sono suscettibili di modifica o aggiornamento senza preavviso. Prima dell'adesione/sottoscrizione dei fondi comuni di investimento, leggere il prospetto disponibile sul sito www.ersel.it, alla sezione Prodotti. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri.
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