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Intervista a Marco Nascimbene, gestore del fondo Fondersel PMI, sulle prospettive del mercato azionario italiano
Nel corso dell’ultimo mese, abbiamo avuto due elementi positivi per i mercati finanziari. In primo luogo abbiamo avuto un accordo, seppur parziale, fra Cina e Stati Uniti sulla tematica dei dazi, e dall’altro lato abbiamo avuto l’avvicinarsi di un’intesa, con riferimento alla brexit, che ha tolto dal tavolo l’ipotesi di una hard brexit, cioè di un’uscita della Gran Bretagna dalla Comunità Europea senza accordo. In questo contesto i mercati finanziari si sono portati sui massimi assoluti, e il listino azionario italiano è stato uno dei migliori.
Restano tuttavia delle incertezze sia riguardo all’entità del rallentamento dell’economia, che si è avuta un po’ in tutto il mondo, e sia sulle prossime puntate della negoziazione fra Cina e Stati Uniti, sempre con riferimento ai dazi, che si avranno verso la seconda parte dell’anno.
In ogni caso, gli investitori, in questo momento, attendono i risultati delle trimestrali con un maggiore ottimismo, e si punta di nuovo a costruire delle posizioni di investimento per lo meno di medio termine. Con maggior riferimento al mercato azionario italiano, noi in questo contesto siamo più positivi sui settori finanziari, anche sul settore bancario, dove è vero che restano molti dubbi sulla tenuta dei ricavi, quindi sulla debolezza del margine di interesse, sulla fatica un po’ che si ha sulle commissioni, sugli accantonamenti, però tuttavia si vedono gli effetti positivi del restringimento dello spread btp-bund, e in una situazione più tranquilla si inizia nuovamente a parlare di possibile aggregazione all’interno del settore. Sempre tra i settori finanziari, siamo molto positivi sul settore del risparmio gestito, che sta portando dei risultati positivi sia a livello di massa che di commissioni, sia su quello dei servizi finanziari, dove il mercato dei non performing loans è sempre molto effervescente. Con riferimento ai settori ciclici, invece, bisogna muoversi un po’ a livello specifico sui singoli titoli, perché conta molto la valutazione delle singole società, e quanto siano prezzati, e quanto sia prezzato il rallentamento del terzo trimestre, e le prospettive per i prossimi. Dall’altro lato, abbiamo preso un po’ di profitto sui settori difensivi, che erano su valutazioni molto tirate, erano molto presenti nei portafogli degli investitori, e quindi secondo noi su questi settori c’è meno spazio.
Ultima cosa importante; proprio perché erano state particolarmente penalizzate nel corso dell’anno, anche per i flussi in uscita da parte degli investitori internazionali, noi torniamo a privilegiare le società a media e piccola capitalizzazione, dove si trovano molte storie interessanti e le società che sono riuscite ad attraversare questo periodo di turbolenza con buoni risultati e con buone prospettive.
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Intervista a Marco Nascimbene, gestore del fondo Fondersel PMI, sulle prospettive del mercato azionario italiano
Nel corso dell’ultimo mese, abbiamo avuto due elementi positivi per i mercati finanziari. In primo luogo abbiamo avuto un accordo, seppur parziale, fra Cina e Stati Uniti sulla tematica dei dazi, e dall’altro lato abbiamo avuto l’avvicinarsi di un’intesa, con riferimento alla brexit, che ha tolto dal tavolo l’ipotesi di una hard brexit, cioè di un’uscita della Gran Bretagna dalla Comunità Europea senza accordo. In questo contesto i mercati finanziari si sono portati sui massimi assoluti, e il listino azionario italiano è stato uno dei migliori.
Restano tuttavia delle incertezze sia riguardo all’entità del rallentamento dell’economia, che si è avuta un po’ in tutto il mondo, e sia sulle prossime puntate della negoziazione fra Cina e Stati Uniti, sempre con riferimento ai dazi, che si avranno verso la seconda parte dell’anno.
In ogni caso, gli investitori, in questo momento, attendono i risultati delle trimestrali con un maggiore ottimismo, e si punta di nuovo a costruire delle posizioni di investimento per lo meno di medio termine. Con maggior riferimento al mercato azionario italiano, noi in questo contesto siamo più positivi sui settori finanziari, anche sul settore bancario, dove è vero che restano molti dubbi sulla tenuta dei ricavi, quindi sulla debolezza del margine di interesse, sulla fatica un po’ che si ha sulle commissioni, sugli accantonamenti, però tuttavia si vedono gli effetti positivi del restringimento dello spread btp-bund, e in una situazione più tranquilla si inizia nuovamente a parlare di possibile aggregazione all’interno del settore. Sempre tra i settori finanziari, siamo molto positivi sul settore del risparmio gestito, che sta portando dei risultati positivi sia a livello di massa che di commissioni, sia su quello dei servizi finanziari, dove il mercato dei non performing loans è sempre molto effervescente. Con riferimento ai settori ciclici, invece, bisogna muoversi un po’ a livello specifico sui singoli titoli, perché conta molto la valutazione delle singole società, e quanto siano prezzati, e quanto sia prezzato il rallentamento del terzo trimestre, e le prospettive per i prossimi. Dall’altro lato, abbiamo preso un po’ di profitto sui settori difensivi, che erano su valutazioni molto tirate, erano molto presenti nei portafogli degli investitori, e quindi secondo noi su questi settori c’è meno spazio.
Ultima cosa importante; proprio perché erano state particolarmente penalizzate nel corso dell’anno, anche per i flussi in uscita da parte degli investitori internazionali, noi torniamo a privilegiare le società a media e piccola capitalizzazione, dove si trovano molte storie interessanti e le società che sono riuscite ad attraversare questo periodo di turbolenza con buoni risultati e con buone prospettive.
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