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Così Ersel si prepara all'arrivo della Mifid2. Intervista ad Andrea Rotti Direttore Investimenti delle Gestioni patrimoniali di Ersel.
L’estate 2017 passerà agli annali per essere stata una delle più tranquille dal punto di vista finanziario. Nonostante alcune tensioni di carattere geopolitico, gli investitori hanno preferito continuare a guardare al contesto di crescita di riferimento.
I Piani Individuali di Risparmio, i cosiddetti PIR, sono sicuramente il prodotto del momento. Assogestioni ha registrato da gennaio a fine aprile una raccolta di circa 3 miliardi di euro per questi strumenti e il governo ha rivisto le stime ufficiali sulla raccolta dei fondi Pir per quest' anno da 1,8 miliardi di euro a 10 miliardi.
Euro e dollaro sono sempre dominanti nei portafogli. Ma un 20% di rupie o pesos può rendere. E stabilizzare.
Nell'asset allocation l'esposizione sulle società italiane può crescere: rispetto al passato il quadro macro è più favorevole.
Andrea Rotti, direttore gestioni patrimoniali di Ersel, giudica poco appetibili molte soluzioni di investimento obbligazionario e si orienta verso soluzioni diverse dalle asset class tradizionali.
Primo non prenderle. In uno scenario ricco di incognite, a fronte di valutazioni sicuramente non più a buon mercato, le strategie delle boutique finanziarie danno priorità agli aspetti di difesa del patrimonio, in linea con quella che è da sempre la richiesta di detentori di grandi patrimoni. Una scelta che a volte impone la ricerca di soluzioni alternative rispetto alle asset class tradizionali.
C’è chi insegue il rendimento aumentando il peso azionario. E chi invece opta per bond lunghi e rischiosi.
Maggiore diversificazione, uso di prodotti finanziari innovativi. E task force di esperti a disposizione.
La prudenza è la principale raccomandazione in ogni analisi degli addetti ai lavori per frenare la volatilità.
Parla Andrea Rotti, direttore investimenti gestioni patrimoniali di Ersel
Andrea Rotti, direttore investimenti gestioni patrimoniali di Ersel: "Rimaniamo convinti che, proprio in questo contesto, siano le aziende con solidi fondamentali, intesi come buona diversificazione geografica dei ricavi, indebitamento contenuto e attento controllo dei costi, ad avere le maggiori possibilità di rimanere competitive nel medio termine".
Prese di rischio selettive con le obbligazioni societarie
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