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Andrea Rotti, direttore investimenti gestioni patrimoniali di Ersel: "Rimaniamo convinti che, proprio in questo contesto, siano le aziende con solidi fondamentali, intesi come buona diversificazione geografica dei ricavi, indebitamento contenuto e attento controllo dei costi, ad avere le maggiori possibilità di rimanere competitive nel medio termine".
"Abbinare questa tipologia di investimento a quella in altre attività reali, come commodities, può offrire maggiore diversificazione, utile anche in scenari in cui l'eccesso di moneta dovesse progressivamente trasformarsi in inflazione.
Tema non all'ordine del giorno ma che potenzialmente potrebbe diventarlo in futuro. Sul lato del residuo fisso, oltre al gradimento (rafforzato da un perdurante contesto di tassi bassi) per le obbligazioni societarie e per il debito dei Paesi emergenti, siamo anche convinti che il debito dei Paesi core dell'area euro possa rivelarsi sopravvalutato, se il processo di risanamento tramite l'intervento della Bce diventa un meccanismo pienamente accettato da tutti gli attori coinvolti. Cosa che sarebbe favorita da una stabilità e continuità di governo in Italia".
I mercati finanziari non possono crescere all'infinito. Partendo da questo assunto, bisogna constatare però che le Borse continuano a salire, toccando valori quest'anno che «sembravano irraggiungibili». Ne parla Guido Giubergia, Presidente di Ersel, a Il Sole 24ORE.
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