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Fonte

Milano Finanza

del 15-mar-2025
Simon WealthLex ha un piano

Più efficienza nella programmazione successoria per preservare ed incrementare il valore del patrimonio nella trasmissione generazionale sia di individui che di imprese, in particolare familiari. Ne parla Davide Davico, Managing Partner di Simon WealthLex, a Milano Finanza.

Questo è il cuore dell’attività di Simon WealthLex, società tra avvocati partecipata dal gruppo Ersel che opera con un team di professionisti e avvocati specializzati. Simon WealthLex nasce come una evoluzione delle attività di Wealth Planning che sono tipicamente erogate dalle strutture interne delle banche Private.

Oggi è un caso unico sul mercato. È infatti a tutti gli effetti uno studio legale che però lavora in assoluta sinergia con Ersel. È stata costituita nel 2023 in partnership con Ersel SpA (che detiene il 30% del capitale) e ha un solido track record in diritto successorio, societario, tributario, bancario, oltre a una profonda conoscenza dell’industria del Wealth management e dei servizi fiduciari. Si tratta di uno dei servizi professionali che caratterizzano il modello Ersel con soluzioni per la gestione dei grandi patrimoni sulla base delle singole esigenze del cliente.

«Simon WealthLex oggi rappresenta il punto di incontro tra il mondo della professione legale e la pianificazione patrimoniale all’interno del contesto Private» spiega Davide Davico, Managing Partner di Simon WealthLex. Il servizio è in primo piano. «Sull’assistenza nell’ambito del passaggio generazionale c’è sempre più sensibilità – spiega Davide Davico –. Il momento Covid ha rappresentato uno spartiacque con molte famiglie che hanno preso a riflettere su queste tematiche».[...]

«Già prima dell’avvio dell’iniziativa avviata con Simon WealthLex, Ersel era vicina alla propria clientela su tematiche extra finanziarie che riguardano il momento molto delicato del passaggio generazionale – spiega Davide Davico –. Da questa consapevolezza è derivata la scelta di ampliare la propria offerta offrendo alla clientela di fascia alta del Gruppo un supporto professionale indipendente, ma al contempo perfettamente integrato nelle dinamiche del servizio di Private Banking. Questo approccio maggiormente strutturato consente ai clienti di percepire meglio il valore aggiunto del servizio e favorisce un’interazione più diretta anche a beneficio del Banker di riferimento della famiglia».

L’esperienza è particolarmente interessante perché, a differenza del modello tradizionale di Private Banking, dove il dipartimento di pianificazione si limita a una fase iniziale e poi indirizza i clienti verso studi professionali terzi, Simon WealthLex diventa uno strumento fondamentale per i Banker. Questi ultimi non rischiano di restare dietro le quinte ma diventano protagonisti attivi nel processo.

«Consapevoli dell’importanza di questa attività, abbiamo cercato di rafforzare la vicinanza con i Banker attraverso incontri regolari – spiega Davide Davico –. Ad esempio, ogni tre settimane organizziamo appuntamenti online per aggiornare i Private Banker sulle novità normative e su come queste possano impattare sulla clientela».
 

Quali sono i temi più richiesti?


«Un tema centrale riguarda il passaggio di un patrimonio da una generazione all’altra e come questo possa essere effettuato nella pratica in modo efficace – spiega Davide Davico –. Lavoriamo a stretto contatto con i Private Banker, incontrando i membri della famiglia per analizzare la composizione del patrimonio e redigere un memorandum che ne delinei la struttura. È fondamentale stimolare i membri della famiglia nelladefinizione puntuale dei propri obiettivi di pianificazione successoria».

«All’esito di tale analisi preliminare, individuiamo gli strumenti giuridici che meglio si attagliano agli obiettivi dei clienti. Spesso la pianificazione prevede il ricorso a diversi strumenti tra di loro combinati: testamento, atti di donazione, costituzione di società semplici o, nel caso di famiglie imprenditoriali, patti di famiglia o, ancora, i trust, che offrono flessibilità e programmazione nel passaggiogenerazionale, specialmente quando ci sono figli molto giovani. Un passaggio successorio non pianificato potrebbe esporre i giovani a errori di valutazione nelle proprie scelte di investimento o, peggio, a frodi o truffe. Pertanto, il trust può essere strutturato in modalità testamentaria per garantire che il trasferimento avvenga in modo sicuro e programmato sebbene senza anticipazioni rispetto all’apertura della successione – spiega l’esperto –. Un’altra tematica ricorrente è l’internazionalità delle famiglie, soprattutto quelle con figli che studiano o lavorano all’estero, che spesso possiedono patrimoni sia in Italia che all’estero, il che ha rilevanza legale e successoria, oltre a implicazioni fiscali. Situazioni che richiedono dunque specializzazione e un approccio legale e tributario personalizzato in base alle specifiche esigenze di ciascuna famiglia». [...]

 

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