Passa a
La crisi dei mercati finanziari del mese di agosto ha dimostrato quanto dirompente possa essere la relazione circolare tra la finanza, l'economia reale e la governance politica, oggi quanto mai interdipendenti.
Il tutto con le implicazioni derivanti dalla crisi del debito sovrano europeo, ancora tutta da risolvere.
Aumenta quindi la necessità di ricercare prodotti e servizi capaci di ottimizzare il portafoglio e di realizzare guadagni anche in fasi sempre più complesse. "Un'impostazione di portafoglio che prenda atto di tale contesto di incertezza deve innanzitutto privilegiare forme di investimento in strumenti monetari per una parte maggioritaria del portafoglio (nell'ordine del 60-70%)", è la proposta di Andrea Rotti, responsabile gestioni patrimoniali del gruppo Ersel.
"Tra questi, accettando una marginale volatilità dei prezzi dovuta al rischio emittente, vanno ricompresi i Bot semestrali e le emissioni senior delle principali banche italiane con scadenze entro i 12 mesi."
"Un' ulteriore porzione (10-15% al massimo) può essere dedicata a obbligazioni societarie delle principali società industriali europee con rating minimo a tripla B (limite dell'investment grade) e scadenza nell'ordine dei 3-4 anni. Un 5-10% può invece essere dedicato a obbligazioni dei Paesi emergenti. Da ultimo, si può considerare una limitata esposizione al mercato azionario (5-10% massimo) principalmente attraverso aziende multinazionali in grado di consolidare la leadership nel i settori di appartenenza e di partecipare a dinamiche di crescita dimedio periodo più sostenute nei Paesi emergenti". (...)
Perché alcuni Paesi sono ricchi e altri rimangono poveri? È una domanda che è sempre stata centrale nelle scienze sociali e in economia.
Questa schermata consente al tuo monitor di consumare meno energia quando il computer resta inattivo.
Clicca in qualsiasi parte dello schermo per riprendere la navigazione.