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Andrea Rotti, direttore gestioni patrimoniali di Ersel, giudica poco appetibili molte soluzioni di investimento obbligazionario e si orienta verso soluzioni diverse dalle asset class tradizionali.
È la strada da seguire secondo Andrea Rotti, direttore investimenti gestioni patrimoniali Ersel, in una fase in cui la compressione dei rendimenti obbligazionari, frutto delle politiche monetarie espansive, ha reso poco appetibili molte soluzioni di investimento a reddito fisso.
Come nel caso del “rendimento a scadenza ottenibile da un paniere di titoli governativi dell’area euro (Germania, Francia, Italia e Spagna) con scadenza media tra tre e cinque anni che oggi è nullo”, sottolinea. “Una parte dei portafogli (25-30% per un profilo di investimento moderato) può quindi essere orientata verso soluzioni diverse dalle asset class tradizionali”, spiega Rotti. La cui preferenza va in particolare alle strategie di tipo hedge all’interno delle quali “prediligiamo gli approcci event driven (ossia, legati all’esito di eventi societari, ndr) e merger arbitrage (arbitraggio in fusioni e acquisizioni, ndr), focalizzati sulle operazioni di finanza straordinaria e consolidamento settoriale che stanno avvenendo, con sempre più crescente intensità, da 18 mesi a questa parte”.
Interessanti in ottica di investimento per l’esperto sono poi gli approcci long-short equity (dove il rendimento viene generato assumendo posizioni lunghe su alcuni titoli ritenuti sottovalutati e finanziandosi con delle posizioni corte su titoli sopravvalutati, ndr), “sulla base del convincimento che la maggior dispersione delle valutazioni, che sta incominciando a manifestarsi, sia il terreno più fertile per questo tipo di strategie”.
I mercati finanziari non possono crescere all'infinito. Partendo da questo assunto, bisogna constatare però che le Borse continuano a salire, toccando valori quest'anno che «sembravano irraggiungibili», di fronte alle incertezze globali, alle tensioni geopolitiche e, più di recente, alle elezioni americane. Questo mostra, ora più che mai, «uno scollamento» con la realtà. Ne parla Guido Giubergia, Presidente di Ersel, a Il Sole 24ORE.
Diversificazione internazionale ed esigenze del cliente al centro della strategia della storica banca private torinese. Questo il modello consulenziale raccontato da Federico Taddei, Direttore Private Banking Ersel, a Wall Street Italia.
La scelta tra titoli denominati in valuta forte e in valuta locale rappresenta una decisione strategica importante se si vuole investire con successo in questi mercati. Parla Federica De Giorgis, Senior Financial Advisor Fixed Income di Ersel, a Funds People per il numero di settembre.
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