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I mercati finanziari non possono crescere all'infinito. Partendo da questo assunto, bisogna constatare però che le Borse continuano a salire, toccando valori quest'anno che «sembravano irraggiungibili». Ne parla Guido Giubergia, Presidente di Ersel, a Il Sole 24ORE.
Una ringhiera circolare attorno alla quale si accalca una folla di persone e grida accompagnate da gesti. Sono queste le immagini che caratterizzano i concitati momenti della negoziazione che vedevano come protagonisti gli agenti di cambio.
Il presidente di Ersel, Guido Giubergia, parla a NordOvest Economia - La Stampa: "L'accantonamento ha tenuto nonostante la notevole volatilità di questi anni. Le opportunità sul territorio sono le biotecnologie, la farmaceutica, l'automotive e il nucleare".
Nella sede di banca Ersel, in piazza Solferino, lo studio del fondatore Renzo Giubergia, per tutti semplicemente «l'ingegnere», è rimasto intatto dopo la sua scomparsa, nel 2010: «Non abbiamo toccato nulla» dicono i figli Guido, 72 anni, e Paola, di 7 più giovane. Paola e Guido Giubergia ne parlano a La Stampa.
Per decenni i giudizi delle principali agenzie di rating hanno condizionato i mercati finanziari, segnando la fortuna o la disgrazia di Stati ed aziende quotate. I giudizi positivi (quelli che indicano un'ottima situazione finanziaria e buone prospettive per il futuro) garantivano quotazioni sostenute ed in crescita, quelli negativi si traducevano in ribassi dei prezzi. Guido Giubergia, Presidente del Gruppo Ersel, ne parla a La Stampa.
Esiste anche un volontariato laico, a Torino, fatto di veri volontari e aziende che producono un benessere sociale, pur restando aziende. Paideia è una di queste realtà, nata dalla finanza tradizionale ed arrivata, crescendo, cambiando, adattandosi ad una nuova dimensione. Guido Giubergia, capo di questa impresa di famiglia e Presidente del Gruppo Ersel, parla a La Repubblica.
Erede di uno studio nato nel 1936, Ersel oggi è il più grande gestore indipendente d'Italia, con masse di 20 miliardi di euro. Lo guidano le famiglie Giubergia e Argentero. Il loro approccio oculato ha permesso di diversificare gli investimenti negli ultimi anni, dalle rinnovabili all'immobiliare Guido Giubergia, Presidente del Gruppo Ersel, ne parla a Forbes Italia.
«La sede centrale e amministrativa resta a Torino, ma negli ultimi anni siamo cresciuti molto a Milano e abbiamo deciso di fare un importante investimento accorpando i diversi uffici presenti nella piazza meneghina in un unico edificio di proprietà». Guido Giubergia, Presidente del Gruppo Ersel, parla a Bluerating.
«Ersel è una macchina molto rodata, con persone competenti che lavorano con noi da molti anni: una garanzia. Non c'è nessuno con le nostre dimensioni e il nostro profilo: abbiamo un'indipendenza totale». Guido Giubergia, Presidente del Gruppo Ersel, intervistato da La Stampa.
La cronaca di un'epoca non è soltanto l'elenco degli avvenimenti che l'hanno caratterizzata, ma anche la testimonianza di chi l'ha vissuta. La storia del risparmio gestito degli ultimi 20 anni non può prescindere da figure che potremmo definire pionieristiche del settore, persone cioè che hanno fatto parte di questa evoluzione dall'inizio.
In un periodo caratterizzato dai grandi problemi creati dalla pandemia non è facile trovare motivi di consolazione per le sofferenze che tutti stiamo vivendo. Proprio per questo, credo sia necessario, oggi più che mai, cercare di mettere in luce quanto di buono esiste nella nostra città, piuttosto che concentrarci su quello che non funziona. Torino ha ed ha avuto nella storia una capacità di innovazione che non è seconda a nessun'altra città d'Italia; forse non ha avuto le stesse capacità di gestione e di conservazione.
Guido Giubergia - Il presidente di Ersel: «La mia proposta a Conte, un'alternativa a chiedere soldi all'Europa». Nei giorni scorsi Giubergia ha scritto una lettera aperta al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, per ragionare sulle strade da percorrere. La proposta è di cercare soluzioni innovative che coinvolgano di più il risparmio degli italiani. Niente patrimoniali però.
Stiamo attraversando un periodo difficile, stretti tra i timori per la nostra salute, le ansie che derivano dall’incertezza generale, dalla mancanza di visibilità sugli aspetti sanitari ed economici, la paura di una nuova crisi finanziaria globale.
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