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La ripresa deve fare i conti con rapporti commerciali legati a temi strategici e geopolitici che dividono le due grandi potenze.
Dopo gli eccessi di pessimismo che avevano caratterizzato l'ultimo trimestre del 2018, abbiamo assistito in questi primi mesi a una ampia e generalizzata ripresa dei mercati finanziari.
A incoraggiare gli investitori è stato soprattutto il profondo cambio di rotta nella politica monetaria Usa, caratterizzata ora dalla prospettiva di pausa del rialzo dei tassi.
«La Fed, in presenza di uno scenario interno privo di particolari tensioni inflazionistiche, può dichiararsi apertamente più dipendente dall'evoluzione dei dati economici e valutare con maggior cautela le dinamiche di crescita meno intensa sia dell'economia Usa che di quelle internazionali» dice Guido Giubergia, presidente e amministratore delegato del Gruppo Ersel -. In particolare, negli Usa dopo una fase di notevole effervescenza, anche grazie allo stimolo fiscale, l'economia sembra oggi convergere verso tassi di crescita allineati con il potenziale di lungo termine del Paese, evitando quindi temute derive verso la recessione. In Cina invece, Paese pivot nelle dinamiche di crescita asiatica, si assiste a un rallentamento dell'attività economica che potrà tuttavia essere contrastato dagli ulteriori stimoli monetari e fiscali impressi dalle autorità locali, i cui segnali si iniziano a percepire sempre più marcatamente. Europa e Giappone sono invece penalizzate dal minor vigore delle esportazioni, non riuscendo a trovare nelle dinamiche di consumo interno una valida contropartita».
Il 2019 sarà un anno sfidante sui mercati.
«Nel prossimo futuro, per migliorare i livelli di fiducia e di stabilità economica, molto dipenderà dall'evoluzione dei negoziati sino-americani sugli scambi commerciali - afferma Giubergia -. Questa è una contrapposizione non ancora risolta e particolarmente complicata in quanto intrinsecamente legata a temi di natura strategica e geopolitica ma sulla quale si legge oggi una maggior volontà di indirizzo costruttivo».
Bilanci degli istituti ricchi di capitale in eccesso. E chi non lancia Opa punta così sulla crescita dei titoli. Pieno di utili per le banche, portafogli gonfi agli azionisti. Carlo De Vanna, Senior Fund Manager di Ersel Asset Management, ne parla a La Stampa.
Il Federal Open Market Committee ha deciso di mantenere i tassi invariati. Questa scelta segna una pausa nel ciclo di abbassamento iniziato a settembre 2024 con tre riduzioni consecutive. Carlo Bodo, Responsabile del team obbligazionario di Ersel AM ne parla a AdvisorOnline.
Da mesi il consolidamento bancario scuote la borsa. Quale impatto avrà il blitz di Mps sui titoli protagonisti della rivoluzione in atto nel credito italiano? Ecco le oppportunità di crescita secondo gli analisti. Carlo De Vanna, Senior Fund Manager di Ersel Asset Management, ne parla a Milano Finanza.
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