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No a facili entusiasmi dopo il rimbalzo di Wall Street. Le opportunità legate all'obbligazionario. Parla Andrea Rotti, Amministratore Delegato di Ersel.
Da metà ottobre è partito un potente rally a Wall Street ma potrebbe essere azzardato dichiarare terminato il mercato orso iniziato nel gennaio scorso. Secondo Andrea Rotti, amministratore delegato di Ersel, il quadro è molto complesso e l'analisi dei più importanti fattori in gioco fa ancora emergere delle discordanze. «La chiave di lettura dei puristi dell'analisi tecnica ci direbbe che stiamo vivendo in questi giorni la terza fase di rimbalzo dall'inizio del trend ribassista, una fase che troverebbe forti resistenze appena una manciata di punti percentuali sopra i livelli attuali - spiega il numero uno della private bank torinese.
In realtà la pubblicazione dell'ultimo favorevole valore di inflazione al consumo negli Stati Uniti, oltre ad aver dato il La a quest'ultimo movimento, ha anche corroborato l'ipotesi, da noi condivisa, che le aspettative di rialzo dei tassi attualmente implicite nella parte breve della curva dei rendimenti Usa abbiano scontato gran parte del potenziale necessario per arrestare la corsa dei prezzi.
Purtroppo il meccanismo è complesso ed è difficile immaginare una dinamica lineare di rientro dell'inflazione: è invece molto probabile che occorrano ripetute conferme prima di poter ascoltare un linguaggio più accomodante da parte della Federal Reserve».
Aggiungendo al quadro tecnico e a quello dei tassi, l'incertezza ancora aperta sullo spazio residuo di correzione delle stime di crescita degli utili delle aziende per il 2023, per Rotti è evidente quanto sia prematuro assumere una posizione di forte convinzione sulle Borse mondiali. In un quadro così complesso il suggerimento è quello di selezionare attentamente le singole società o al massimo i settori.
«(...) Rimaniamo positivi sul comparto energetico, in particolare le società petrolifere integrate,che mostrano valutazioni ancora attraenti anche senza un ulteriore rialzo dei prezzi del petrolio. Alcuni ambiti del settore medicale, come quelli della strumentistica e robotica chirurgica, possono beneficiare di un attenuarsi dei problemi nella supply chain globale, mentre nel mondo consumer la riapertura della Cina dovrebbe favorire le parti esposte a lusso e cosmetica».
Anche nel comparto obbligazionario iniziano ad emergere alcune opportunità. Fra queste ci sono i corporate bond dell'area euro che, forti della solidità degli emittenti e del premio offerto rispetto ai titoli di Stato con scadenze analoghe, stanno facendo registrare un ritorno di interesse. «Anche il debito subordinato delle banche europee potrebbe avere un buon potenziale, pur con un livello di rischio un po' più elevato - aggiunge Rotti.
Gli ultimi mesi sono stati molto pesanti per questo segmento del mercato a causa dei timori per l'economia euro pea e dei possibili impatti in termini incagli e sofferenze sui prestiti erogati. Alcune parziali schiarite sul quadro macro e geopolitico e la solidità dei bilanci delle banche ci rendono oggi moderatamente costruttivi su questa opportunità di investimento».
L'asset class che secondo Rotti non ha nessuna possibilità di riscatto, almeno non ora, sono le criptovalute. «L'attuale vicenda legata alla bancarotta della piattaforma Ftx con il blocco al ritiro dei depositi degli utenti e, ancor più grave, l'utilizzo dei fondi per attività speculative di trading hanno mostrato come le criptovalute necessitino dell'implementazione di un profondo sistema di regulation - conclude l'ad di Ersel.In assenza di tale framework non possiamo considerare le cryptocurrency come un'asset class al pari di quelle tradizionali, se non con finalità puramente speculative. Il cambio di regime delle banche centrali ha fatto venire meno gli investimenti basati su un'idea e non su un valore intrinseco. Ciononostante, non escludiamo a priori che in futuro, con i giusti sviluppi, le criptovalute, Bitcoin ed Ethereum in primis, possano acquisire un limitato ruolo di diversificazione all'interno dei nostri portafogli. (...)»
Un'inflazione più alta negli Stati Uniti e debito pubblico rendono più difficile il compito della Fed. Ne parla Andrea Nascè a Milano Finanza.
La scelta tra titoli denominati in valuta forte e in valuta locale rappresenta una decisione strategica importante se si vuole investire con successo in questi mercati. Parla Federica De Giorgis, Senior Financial Advisor Fixed Income di Ersel, a Funds People per il numero di settembre.
Il 2024 si annuncia come l’anno di inversione sui tassi. Alcune banche italiane saranno più penalizzate di altre, specie quelle che non hanno fabbriche prodotto. Carlo De Vanna, Senior Fund Manager di Ersel Asset Management, ne parla a We Wealth.
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