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Settimana piuttosto leggera per quanto riguarda le statistiche macro e con l’esito delle medesime in parte alterato dai primi effetti dell’uragano Sandy. I sussidi alla disoccupazione e i sondaggi manifatturieri per le regioni di New York e Philadelphia hanno subito chiaramente l’effetto negativo dell’uragano.
Stati Uniti
Per cui occorrerà attendere almeno un mese prima che le statistiche diano una descrizione più corretta dei trend economici in atto. Frattanto il dibattito tra Presidente e Democratici da un lato e Repubblicani dall’altro su come evitare il fiscal cliff prosegue. Entrambe le parti hanno usato toni concilianti con i repubblicani disposti ad essere più flessibili nell’accettare maggiori tasse ed il Presidente Obama che ha dichiarato di essere pronto a rivedere il proprio piano che originariamente comportava ben poche riduzioni dal lato della spesa. Il consenso rimane orientato per un compromesso che depotenzi l’effetto recessivo della stretta fiscale, rimandando l’espirazione dei vari pacchetti di stimolo di 6 - 12 mesi.
Area Euro
Come già anticipato da alcune settimane il PIL europeo del terzo trimestre ha fatto registrare una
contrazione contenuta, e decisamente minore rispetto a quanto suggerito dai, più pessimisti, indicatori anticipatori. Per una volta il nostro paese ha contribuito positivamente a questo risultato. In particolare il settore industriale ha cessato di contrarsi nel terzo trimestre, anche se le aspettative per il quarto non sono positive. Sia per la situazione italiana, che per quella europea, gli indicatori anticipatori non segnalano un imminente punto di svolta. Vi è quindi la possibilità che il quarto trimestre faccia registrare una contrazione più marcata di quanto appena reso noto per il terzo.
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