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Il recente rapporto di Mario Draghi sulla competitività dell'Unione Europea ha segnato un passaggio centrale per il futuro politico ed economico dell’area.
Con il suo leggendario “Whatever it takes”, Mario Draghi è considerato il salvatore dell'euro. La promessa dell'allora Presidente della Banca Centrale Europea di fare tutto il necessario per preservare la moneta unica ha segnato la svolta nella crisi del debito europeo nel 2012.
Si avvicina la fine dell’anno e gli occhi sono puntati sulle sfide all’orizzonte. Per l’Italia in primo piano c’è sicuramente la partita del Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza.
I due eventi più importanti delle ultime settimane sono stati la riunione della BCE del 9 marzo e i dati sul mercato del lavoro USA. Negli Stati Uniti il mercato del lavoro rimane solido, con 235mila nuovi assunti e il tasso di disoccupazione al 4.7% (con l’aumento del tasso di partecipazione e delle paghe orarie).
Il rimbalzo delle vendite al dettaglio a marzo dà credito all’ipotesi di consenso, condivisa dalla FED, che il rallentamento USA nel primo trimestre sia frutto di fattori transitori quali le tempeste di neve nel nord est quest’inverno e lo sciopero dei porti nell’ovest.
Come ogni prima settimana del mese i dati più rilevanti riguardano la fiducia degli imprenditori manifatturieri (ISM) e lo stato di salute del mercato del lavoro.
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