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Come ogni prima settimana del mese i dati più rilevanti riguardano la fiducia degli imprenditori manifatturieri (ISM) e lo stato di salute del mercato del lavoro.
USA
Riguardo al primo punto la fiducia rimane su livelli decisamente elevati, corroborata da un dato sul mercato del lavoro decisamente positivo. Per la prima volta quest’anno il numero di nuovi occupati mensili ha ecceduto le 300 mila unità, con un progresso al di sopra delle attese nella dinamica dei salari. In accordo con i sondaggi di fiducia le imprese sembrano sempre più ottimiste e quindi incrementano il ritmo delle assunzioni.
Europa
In Europa a tenere banco è stata la BCE con l’ultimo appuntamento per il 2014. Non vi sono stati annunci di acquisto di titoli corporate né di titoli di Stato, non sono state apportate modifiche ai programmi in essere, né vi è stata alcuna chiara anticipazione circa l’avvio di una qualche forma di QE il prossimo anno. Draghi ha cercato però di mantenere l’aspettativa elevata dicendo che la BCE necessita di tempo per valutare gli effetti delle misure in essere e del ribasso del prezzo del petrolio su crescita ed inflazione dei prossimi anni. Qualora il giudizio dovesse risultare insoddisfacente la banca centrale non farà mancare il suo apporto con nuove misure. Qualora non vi fosse unanimità di giudizio il Presidente è pronto a procedere a maggioranza, superando quindi le riserve della Bundesbank e aprendo una conflittualità esplicita nella gestione della politica monetaria.
I mercati finanziari non possono crescere all'infinito. Partendo da questo assunto, bisogna constatare però che le Borse continuano a salire, toccando valori quest'anno che «sembravano irraggiungibili», di fronte alle incertezze globali, alle tensioni geopolitiche e, più di recente, alle elezioni americane. Questo mostra, ora più che mai, «uno scollamento» con la realtà. Ne parla Guido Giubergia, Presidente di Ersel, a Il Sole 24ORE.
Con il suo leggendario “Whatever it takes”, Mario Draghi è considerato il salvatore dell'euro. La promessa dell'allora Presidente della Banca Centrale Europea di fare tutto il necessario per preservare la moneta unica ha segnato la svolta nella crisi del debito europeo nel 2012.
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