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Dai dati sempre molto attesi dai mercati riguardanti il mercato del lavoro sono giunte conferme circa il quadro congiunturale USA: la crescita occupazionale media mensile permane nell’intorno delle 200 mila unità, con un tasso di disoccupazione al 6,3% e un’accelerazione delle retribuzioni in area 2%.
Stati Uniti
Quindi il mercato del lavoro resta in una situazione moderatamente positiva senza che si evidenzino tensioni dal lato dei salari. Queste nuove informazioni, unite a quanto già si sapeva su livelli di fiducia e leading indicator mostrano un’economia americana in grado di crescere nell’intorno del 3% annualizzato per i prossimi trimestri.
Area Euro
Il tanto atteso meeting della BCE è giunto, e l’esito non è risultato al di sotto delle attese. La Banca centrale ha agito su una pluralità di fronti.
Tassi di interesse: riduzione del tasso di riferimento di 10 p.b. allo 0,15%, tasso negativo sui depositi delle riserve in eccesso delle banche commerciali presso la BCE al -0,1%, tasso sui prestiti alle banche ridotto di 35 p.b. allo 0,4%. Inoltre la forward guidance della BCE sembra suggerire che i tassi rimarranno a questi livelli almeno fino a fine 2016. E che con quest’ultima mossa l’opzione tassi non verrà più presa in considerazione dalla BCE. Il tasso negativo sui depositi è forse la misura più diretta volta a contrastare l’apprezzamento dell’euro, mentre le altre misure sui tassi sono volte a mantenere bassi e poco volatili i tassi di interesse sul mercato monetario.
Operazioni straordinarie di rifinanziamento: possibilità per le banche di prendere a prestito denaro dalla BCE per un massimo di 400 mld (7% dello stock di prestiti da queste fatte al settore nonfinanziario privato) a un tasso fisso verosimilmente dello 0,25% in cambio di collaterali che non siano mutui erogati alle famiglie. La liquidità sarà erogata a patto che venga utilizzata per sostenere il credito alle imprese con un orizzonte fino all’autunno 2018. Le “finestre” per tali operazioni sono settembre e dicembre di quest’anno, a cui si aggiungeranno appuntamenti trimestrali dal marzo 2015 al giugno 2016 in cui le banche possono prendere a prestito un ammontare pari a tre volte il flusso netto di nuovi prestiti. Cosa molto importante che differenzia questa operazione dal precedente LTRO è che il tasso debitore per le banche sarà fisso e pari al tasso refi (tasso per le operazioni di rifinanziamento della BCE) prevalente al momento dell’erogazione più uno spread di 10 p.b. Altra cosa molto importante fino al settembre 2016 non vi saranno penalità per le banche che non dovessero impiegare nell’economia reale tale liquidità. Quindi si tratta di un grosso incentivo per le banche a riprendere i cosiddetti “carry trade” ovverosia acquistare con i soldi presi a prestito dalla BCE ad un tasso dello 0.25% titoli con cedole superiori e tenerli fino al settembre 2016 senza incorrere in alcuna penalità. Ricordiamo però che lo scopo principale dei questa operazione di rifinanziamento è quello di facilitare l’erogazione del credito da parte delle banche alle imprese mediante liquidità condizionata fornita dalla BCE.
Full allotment prolungato fino al dicembre 2016: con questa misura le banche possono rifinanziarsi presso la BCE per quantità illimitata senza passare attraverso un meccanismo d’asta. Questa e la seguente sono due misure volte a migliorare la situazione di liquidità per le banche.
Sospensione da subito della sterilizzazione effettuata a suo tempo sugli acquisti di titoli di Stato: con questa misura sarà immessa liquidità pari a 165 mld (si vedano i grafici sotto riportati). Questo è in effetti un vero e proprio anticipo di Quantitative Easing, dato che gli acquisti di titoli fatti a suo tempo e ora non più sterilizzati sono quindi effettuati con moneta creata dalla BCE. Questa misura va anche nella direzione di ridurre le tensioni sul mercato monetario.
Programma di acquisti ABS (in preparazione): mentre questa forma di Quantitative Easing sembra mettere d’accordo tutti, l’acquisto di tioli di Stato sembra ancora lontano dall’essere implementato, se mai lo sarà. Per vedere anche nell’area Euro il QE vero (quello fatto acquistando titoli di Stato per ingenti quantità) occorre che le nuove previsioni della BCE su crescita e soprattutto inflazione sopra riportate siano deluse. E comunque non sarà un intervento a breve perché le misure straordinarie più rilevanti inizieranno da settembre e occorrerà valutarne l’impatto prima di adottare nuove misure. Inoltre la BCE ha mantenuto la frase in cui giudica “bilanciati” i rischi per l’inflazione lasciando intendere di non essere eccessivamente preoccupata da uno scenario deflazionistico. È anche vero però che il pacchetto di misure prese non avrà effetto immediato sull’inflazione, per cui il mercato sarà ancora molto influenzato dalla prossime letture sull’indice dei prezzi. L’impatto più rilevante che le misure varate dalla BCE dovrebbero avere è sulla facilitazione del credito alle imprese da parte delle banche e quindi indirettamente per questa via sullo scenario di crescita ed inflazione. Infatti le altre misure tassi e
liquidità non dovrebbero alterare in maniera significativa il contesto macro.
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