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Ciò che sta emergendo dai dati americani delle ultime settimane è un modesto miglioramento delle componenti domestiche della domanda, consumi, mercato immobiliare e fiducia dei consumatori a cui si accompagna una perdita di vigore del settore manifatturiero legata soprattutto al calo del commercio internazionale.
Stati Uniti
Tale tendenza necessita ancora delle conferme dai dati sulla bilancia commerciale, i quali dovrebbero mostrare un ritorno, in piccola scala, degli Stati Uniti nel ruolo di “consumatore di ultima istanza”. Sarebbe cioè una ripetizione delle dinamiche precrisi, anche se l’entità dei numeri non è tale da dare per acquisito il perdurare di tale contesto anche per i prossimi trimestri. Infatti nel consenso, che non aveva previsto il sorgere di un simile fenomeno, non vi è l’indicazione di un peggioramento duraturo della bilancia commerciale USA. Grazie ai positivi dati sui consumi sopra citati alcuni commentatori hanno rivisto al rialzo le stime su questa grandezza di contabilità nazionale (ora in accelerazione rispetto al +1.5% del Q2) ad un tasso leggermente al di sopra del 2%. Questo dovrebbe altresì permettere al PIL del terzo trimestre di mantenere la “velocità di crociera” attualmente in essere del 2%. Da notare che la casa di investimento Nomura stima che le vendite legate all’iPhone5 dovrebbero incrementare il PIL di 0,1% in Q3 e 0,2% in Q4. Evento decisamente raro che un singolo prodotto modifichi la spesa per consumi della prima economia del mondo.
Area Euro
Dal punto di vista macro non vi sono dati di rilievo da commentare. Il sondaggio ZEW sulla fiducia degli operatori finanziari tedeschi è risultato in aumento, coerentemente con la riduzione dello stress sui mercati finanziari...
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