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In settima è stato diffuso l’importante sondaggio sulla fiducia degli imprenditori manifatturiueri e le attesissime statistiche sul mercato del lavoro, punto di riferimento per i mercati circa l’operato della FED nei prossimi mesi.
Stati Uniti
L’ISM è ritornato in territorio positivo interrompendo la fase di deblezza che lo aveva caratterizzato negli ultimi mesi. Tuttavia è bene sottolineare che in tutta la batteria degli indicatori anticipatori USA non vi è un netto segnale di accelerazione della crescita rispetto ai trend più recenti. Anche i dati sul mercato del lavoro sono risultati nel complesso positivi anche se come già detto a propositi dell’indice ISM non vi è nessuna avvisaglia di accelerazione sia nella discesa del tasso di disoccupazione, sia nel ritmo di creazione di nuovi posti di lavoro che comunque permane sulla rispettabilissima media di 200 mila nuovi occupati al mese.
Area Euro
Le recenti statistiche macroeconomiche relative all’area euro hanno corroborato lo scenario di un graduale miglioramento dell’economia. Degni di nota sono state le risalite nei livelli di fiducia dei paesi periferici, in particolare per Italia e Spagna. Il tema della settimana però sono state le parole di Draghi al termine del comitato mensile di politica. Dopo l’intervento di Bernanke che ha reso noto il programma di azione in merito alla fine del QE, in Europa si era assistito ad una restrizione delle condizioni finanziarie per causa di una risalita piuttosto generalizzata dei tassi di interesse. Il Governetore della BCE ha deciso di opporsi a questa nascente tendenza sui mercati con una dichiarazione circa il fatto che il ciclo della politica monetaria europea non seguirà quello USA e che i tassi rimarranno ai livelli attuali o a livelli inferiori per un esteso periodo di tempo. Lasicando quindi aperta la possibilità di un’ulteriorte ribasso del tasso refi, ma non escludendo neppure un intervento su quello dei depositi. Contrastata efficacemente una nascente tendenza avversa sui mercati la BCE deve continuare a fronteggiare il problema della scarsa erogazione del credito bancario vesrso le imprese della periferia ed in particolare verso quelle di piccola – media dimensione.
Bilanci degli istituti ricchi di capitale in eccesso. E chi non lancia Opa punta così sulla crescita dei titoli. Pieno di utili per le banche, portafogli gonfi agli azionisti. Carlo De Vanna, Senior Fund Manager di Ersel Asset Management, ne parla a La Stampa.
Il Federal Open Market Committee ha deciso di mantenere i tassi invariati. Questa scelta segna una pausa nel ciclo di abbassamento iniziato a settembre 2024 con tre riduzioni consecutive. Carlo Bodo, Responsabile del team obbligazionario di Ersel AM ne parla a AdvisorOnline.
Da mesi il consolidamento bancario scuote la borsa. Quale impatto avrà il blitz di Mps sui titoli protagonisti della rivoluzione in atto nel credito italiano? Ecco le oppportunità di crescita secondo gli analisti. Carlo De Vanna, Senior Fund Manager di Ersel Asset Management, ne parla a Milano Finanza.
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