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Secondo i gestori per trarre profitto dal reddito fisso, che continua a rappresentare una parte importante del portafoglio private, occorre alzare l’asticella del rischio scommettendo su diversi titoli societari.
I tassi sono ai minimi storici e l’obiettivo rendimento per la componente obbligazionaria rappresenta sempre di più una sfida.
Così, secondo i gestori, per trarre profitto dal reddito fisso, che continua a rappresentare una parte importante del portafoglio private, occorre alzare l’asticella del rischio. Scommettendo su titoli societari high yield (ossia caratterizzati da un elevato rendimento a fronte di un maggior rischio), inflation linked (indicizzati all’inflazione), obbligazioni convertibili e in valuta, con preferenza per il dollaro americano.
(...) Andrea Nascè, direttore investimenti multimanager di Ersel Asset Management sgr. «Considerando i rendimenti dei titoli di Stato occorre assumersi un maggior rischio per poter trarre profitto dal reddito fisso, al quale andrebbe riservato non oltre il 40% del portafoglio, accettando di avere anche quote di liquidità », osserva l’esperto.
Spostandosi in particolare verso i titoli societari high yield, «da selezionare molto attentamente, optando solo per quelli a minor pericolo di default», oppure verso i bond in valuta estera «a scadenza breve per evitare il rischio tasso». Anche in questo caso la moneta prescelta è il dollaro americano. «Quest’ultimo si è infatti rivalutato di circa l’8% da inizio anno rispetto all’euro e il trend di rafforzamento dovrebbe confermarsi vista la forza dell’economia americana, che si muove su tassi di crescita del 3% annuo». A differenza del Vecchio Continente che continua a mostrare segnali di difficoltà, accentuati dalla politica fiscale improntata al rigore e da fattori geopolitici come il conflitto russo-ucraino.
Secondo Nascè, il resto della componente obbligazionaria del portafoglio potrebbe poi essere riservata ai titoli investment grade,ossia alle emissioni societarie meno rischiose e «ai governativi dei paesi europei core, con funzione di stabilizzazione del portafoglio».
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