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Accanto al consueto divenire delle statistiche sull’economia uno dei temi dominanti in questa fase è l’evoluzione del quadro politico. In particolare sono da segnalare importanti passi in avanti per la riforma fiscale USA, fortemente voluta da Donald Trump.

Quadro Macro

Stati Uniti

La Camera ha approvato la proposta di legge, mentre il Senato, dove la maggioranza repubblicana è più risicata, ha modificato in modo importante il testo di legge. Di particolare importanza la tempistica sul taglio delle tasse per gli utili aziendali: il Senato propone di introdurlo solo nel 2019, mentre il Congresso preme per averlo già dall'anno prossimo. Trovare una convergenza non sarà semplice, anche perché la recente inclusione di modifiche all'Obamacare diminuisce sensibilmente le probabilità di supporto dal fronte democratico. In questo contesto l’inflazione americana è risultata superiore alle attese; la componente core (che non tiene conto dei beni che presentano una forte volatilità di prezzo, in particolare quelli dell'energia e quelli alimentari) in ottobre è risalita all’1,8% anno su anno contro attese di 1,7%, con la headline (il tasso di inflazione complessivo) al 2%, in linea con il target della banca centrale. Bene anche le vendite al dettaglio, che mettono a segno un incremento mensile dello 0,2% (0,1% atteso).


Area Euro

Perfettamente in linea con le indicazioni delle stime flash invece l'inflazione europea, con un tasso di crescita all’1,4% per l’inflazione headline e 0,9% per la core. La revisione dei dati sul PIL dell’Eurozona nel terzo trimestre 2017 ha confermato i dati della prima rilevazione: crescita trimestrale dello 0,6% (2,5% annuale). Superiore alle attese il dato preliminare del Pil italiano, cresciuto dell'1,8% su base annua (dopo 1,5% nel secondo trimestre, e attese di consensus a +1,7%). Bene anche i dati di crescita per la Germania, con una crescita del PIL al +2,8% anno su anno (dal 2,3% precedente). Per quanto riguarda la politica, infine, sarà da monitorare la situazione in Germania, dopo il fallito accordo tra Liberali e Verdi, all'interno della coalizione tripartitica cui si stava lavorando da settembre scorso, a causa delle divergenze sulle tematiche legate all'immigrazione. A questo punto, tra i diversi possibili scenari, si apre anche quello di nuove elezioni. Questa strada sarà percorsa solo in ultima istanza perché presenta insidie per tutti i player coinvolti: si potrebbe infatti permettere una risalita dei consensi per il partito AfD, nazionalista e anti-immigrazione, a scapito dei due maggiori partiti che nel dopo elezioni hanno visto scendere il loro gradimento nei sondaggi.
 


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