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I dati macro faticano a tenere il passo dell’ottimismo segnalato dagli indicatori stimati attraverso sondaggi. Nello specifico, l’inflazione risulta leggermente al di sotto del consenso e in ribasso rispetto ai massimi registrati recentemente.
Stati Uniti
Il flusso di notizie è comunque dominato da fattori geopolitici: all’attacco in Siria, per il presunto uso di armi chimiche, è seguita la decisione di schierare la portaerei in Corea del Nord e di utilizzare le più potenti armi convenzionali per bombardare le forze dell'Isis in Afghanistan. Il rapporto del Tesoro americano sulle politiche valutarie dei maggiori partner commerciali mostra un tono conciliatorio verso la Cina, con cui i rapporti risultano marginalmente ammorbiditi a seguito dell’incontro tra Xi Jinping e Trump.
Area Euro
In Europa continua il buon momento per quanto riguarda le stime macro, come evidenziato dai dati di sentiment, anche se delude la produzione industriale, più debole delle attese. In sottofondo continua il dibattito relativo alla prosecuzione del QE da parte della BCE e alle relative “exit strategies” in caso di fine del programma entro fine anno. A tenere banco sono comunque sempre le elezioni francesi che sembrano delinearsi come una gara tra 4 sfidanti in seguito al forte recupero del candidato di estrema sinistra Mélenchon; lo scenario peggiore per i mercati sarebbe proprio quello di un secondo turno tra poli estremi (Le Pen e Mélenchon stesso). Se le attuali percentuali espresse dai sondaggi si rivelassero realistiche ci si potrebbe trovare di fronte a un parlamento spaccato in più di due fazioni.
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