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Con il passare dei mesi sembra che l’economia americana stia reggendo bene allo shock fiscale di inizio anno. Questo messaggio risulta avvalorato dalle numerose statistiche diffuse in settimana, in cui vi è stato un progresso sopra alle attese degli indicatori di fiducia della piccole e media impresa, del settore immobiliare e nella fiducia dei consumatori.

Quadro Macro

Stati Uniti

Anche l’economia reale, con le vendite al dettaglio ed i permessi alle costruzioni, ha dato segnali di tenuta. Inoltre vi sono ragionevoli aspettative che per quest’anno il vincolo fiscale non abbia ulteriori impatti negativi sull’economia, in quanto le entrate fiscali sono risultate superiori alle attese. Le nuove previsioni del CBO per il deficit pubblico per quest’anno passano infatti dal 5.3% al 4% riducendo la pressione sui democratici e sui repubblicani affinché trovino un accordo su di un bilancio federale che ha sempre meno bisogno di essere coretto. Di conseguenza anche la data in cui verrà raggiunto il nuovo tetto del debito verrà procrastinata almeno fino ad ottobre. Questo scenario, unitamente al wording di alcuni esponenti della FED, sta portando gli economisti a ipotizzare, con una probabilità di poco superiore al 50% che una riduzione degli acquisti mensili di bond possa avvenire già prima della fine dell’anno, anche se una maggioranza non piccola è più propensa a ritenere che la variazione negli acquisti venga decisa nel 2014. Unanimità invece nell’escludere un amento degli interventi oltre la soglia attuale di 85 miliardi.
 

Area Euro

Come mostra il grafico sopra riportato il PIL area euro del primo trimestre 2013 è risultato a metà strada (-0.2% QoQ) tra quanto anticipato dagli indici PMI (-0.3%) e le attese del consenso (-0.1%). Rispettate, nel segno, le attese per quanto riguarda i grandi paesi: variazione positiva per la Germania, a cui si sono contrapposti cali per Francia, Spagna e Italia. In particolare nel nostro paese la contrazione (-0.5%, il settimo trimestre consecutivo) è risultata superiore alle attese, anche se in progresso rispetto al -0.9% del Q4 ’12. Stando ai dati mensili le esportazioni dovrebbero essere l’unica tra le grandezze rilevanti ad aver fatto registrare un progresso, mentre consumi ed investimenti molto probabilmente sono ancora in trend discendente. Stando agli indicatori anticipatori, sia per l’aggregato, che per l’Italia il processo di lenta uscita dalla recessione dovrebbe continuare. I progressi appaiono però molto modesti tanto che nelle aspettative dei commentatori è presente la possibilità che la BCE possa intervenire nuovamente sui tassi, grazie anche ad un livello di inflazione molto contenuto.


 

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