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Settimana molto densa per quanto riguarda le statistiche macro USA, anche se l’esito complessivo, almeno per quanto riguarda lo scenario sulla crescita economica non è stato tale da apportare variazioni allo scenario di riferimento.
Stati Uniti
Le vendite al dettaglio, nella componente che più si avvicina alle statistiche sul PIL, sono risultate in progresso, così come il livello di fiducia nella piccola e media impresa. Dati più contrastanti dal mercato immobiliare dove ad un calo del sentiment degli operatori del settore si è opposto una buona lettura della statistica sui permessi alle costruzioni. Quello dell’edilizia è forse l’unico settore dove la debolezza di questi mesi non è dovuta all’effetto meteo, ma a fattori più profondi quali la risalita dei tassi innescata un anno fa dall’anticipazione della fine del Tapering. Negative invece le letture di produzione industriale e fiducia dei consumatori, entrambe in calo. Per quanto riguarda l’inflazione è da segnalare la risalita ad aprile sia della componente headline che core oramai giunte entrambe in prossimità del 2%. Se il ritmo di espansione delle variazioni mensili di questo indice dei prezzi dovesse manifestarsi anche sul deflatore dei consumi (il core PCE guardato dalla FED) anche quest’ultimo dovrebbe raggiungere una variazione tendenziale annua dell’ordine del 2% per fine anno.
Area Euro
Il dato sul PIL Europeo del Q1 ha deluso le attese nostre e di mercato, basate sulla dinamica più favorevole seguita dai sondaggi di fiducia. Come mostra il grafico sopra riportato nell’ultima lettura la forbice tra la linea blu che rappresenta il PIL europeo effettivo e la sua stima basata sui livelli di fiducia è risultata abbastanza ampia. Analisi di questo tipo sono alla base dell’errore di valutazione che ha accomunato la nostra analisi e quella di consenso. Come mostra grafico sopra riportato la delusione sul PIL sembra da attribuirsi ad un andamento deludente della produzione industriale, mentre i consumi interni, rappresentati dalla serie mensile delle vendite al dettaglio hanno mostrato un apparente miglioramento. Per i prossimi trimestri gli indicatori anticipatori segnalano una moderata accelerazione nel tasso di crescita trimestrale, che dovrebbe essere sufficiente a portare il PIL verso una media annua dell’1% attesa nel nostro scenario. Infine, per quanto riguarda l’inflazione, le letture finali per aprile mostrano una core che sembra fare base tra lo 0,7% e l’1% tendenziale annuo, e una headline ancora penalizzata dalle componenti più volatili quali alimentare ed energia.
I mercati finanziari non possono crescere all'infinito. Partendo da questo assunto, bisogna constatare però che le Borse continuano a salire, toccando valori quest'anno che «sembravano irraggiungibili», di fronte alle incertezze globali, alle tensioni geopolitiche e, più di recente, alle elezioni americane. Questo mostra, ora più che mai, «uno scollamento» con la realtà. Ne parla Guido Giubergia, Presidente di Ersel, a Il Sole 24ORE.
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