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Nell'azionario c'è ancora spazio per investire, più sugli USA che in Europa, meno favorevole il quadro nel settore obbligazionario
I mesi a venire saranno sotto la lente degli investitori.
«L'evoluzione del quadro sarà probabilmente caratterizzata da due fattori chiave a livello macroeconomico: le tensioni commerciali e il progressivo drenaggio di liquidità da parte delle banche centrali» spiega Andrea Rotti, Condirettore Generale Ersel Asset management Sgr S.p.a. Per l'esperto, sul primo fronte finora gli annunci hanno prevalso sulle decisioni effettive, anche in chiave di tattica negoziale: se l'impatto sulla crescita economica fosse limitato a quanto effettivamente varato ad oggi in termini di dazi commerciali sarebbe piuttosto contenuto. Tuttavia non bisogna trascurare gli effetti negativi sulla fiducia degli operatori economici e sulle scelte di investimento conseguenti. «Sul secondo punto, il drenaggio di liquidità probabilmente potrà esacerbare i movimenti di mercato, per il venir meno del compratore di ultima istanza, rappresentato nel corso degli ultimi anni dalle Banche centrali» afferma Rotti.
Tuttavia osservando i fondamentali correnti sia a livello macro che micro, il quadro di riferimento si presenta moderatamente costruttivo.
«Sui mercati azionari in particolare è possibile sottolineare che i multipli di valutazione sono progressivamente scesi nel corso del primo semestre di quest'anno, offrendo un buon sostegno all'asset class - dice Rotti -. Riteniamo dunque che ci sia ancora spazio per investire in quest'ambito, con un approccio diversificato ed equilibrato da un punto di vista geografico. Gli Stati Uniti rappresentano in questo momento una combinazione molto interessante tra le prospettive di crescita degli utili e i multipli di valutazione. Meno favorevole appare invece la congiuntura in Europa, a causa del rallentamento della crescita economica che si è riflessa anche sulla redditività aziendale».
Il quadro valutativo è invece meno favorevole per gli investimenti obbligazionari, a causa del progressivo processo di normalizzazione dei tassi di interesse, che può determinare una perdita sul corso dei titoli.
Per l'esperto, in questo ambito occorre individuare nicchie di valore, meno correlate con i mercati nel loro complesso, come ad esempio le cartolarizzazioni a tasso variabile. Altrettanto importante nella diversificazione di portafoglio è poter ricorrere a strategie di investimento alternative meno direzionali e maggiormente basate su specifiche competenze di gestione dei team che le propongono.
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