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Passata la grande paura di una rottura dell'euro e di una crisi fiscale senza ritorno degli Stati più indebitati, i mercati e gli investitori di private banking cercano di tornare lentamente alla normalità. (...)
"Alcuni elementi indotti dal recente contesto di crisi, ormai sono da considerarsi strutturali nei portafogli di investimento. Mi riferisco soprattutto a una maggior diversificazione valutaria e geografica, con un incremento del peso dei mercati emergenti sia sulla componenete azionaria sia su quella obbligazionaria, così come a una quota di investimento nelle materie prime" spiega Guido Giubergia, presidente e amministratore delegato di Ersel. (...)
Proprio l'immaginario catastrofico alimentato "dal susseguirsi di due crisi in pochi anni, nel 2008 e nel 2011, ha portato la clientela a concentrarsi su investimenti di facile comprensione, premiando prodotti e processi di investimento trasparenti", spiega Giubergia. Si assiste quindi a una sorta di polarizzazione nelle scelte degli investitori, che da una parte ricercano soluzioni decorrelate, o quantomeno non tradizionali, ma che d'altro canto privilegiano, la semplicità, il minor rischio, la facile leggibilità dei prodotti.
Secondo un'analisi di Aipb (Associazione Italiana Private Banking), perdere parte del capitale investimento, timore che accumanava il 64% dei clienti di private banking nel 2009, è un pericolo che oggi spaventa una percentuale minore di investitori, vale a direil 57% del totale. Sale molto, invece, la paura di subire un ariduzione del reddito familiare, che sal edal 23 al 37% in due anni. "Per questo diventano sempre più indispensabili le figure del gestore e del private banker, professionisti che con ruoli diversi hanno il compito di supportare il cliente aiutandolo a raggiungere i propri obiettivi di lungo periodo, tenendo conto delle contingenze di breve termine" conclude Giubergia.
Consulta l'articolo CorrierEconomia 27 02 2012.pdf
I mercati finanziari non possono crescere all'infinito. Partendo da questo assunto, bisogna constatare però che le Borse continuano a salire, toccando valori quest'anno che «sembravano irraggiungibili», di fronte alle incertezze globali, alle tensioni geopolitiche e, più di recente, alle elezioni americane. Questo mostra, ora più che mai, «uno scollamento» con la realtà. Ne parla Guido Giubergia, Presidente di Ersel, a Il Sole 24ORE.
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