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Federico Taddei
Intervista a
Direttore Private Banking
Fonte

Milano Finanza - Pag. 45

del 14-mar-2020
L'opportunità private market

MF-Milano Finanza ha domandato ad alcuni esperti di settore quale sia la loro view sul settore e come si stiano attrezzando dal punto di vista dell'offerta. Intervista a Federico Taddei, Direttore Private Banking Ersel.

"Dopo due decenni di crescite torrida, la quota di asset under management (AUM) sul mercato private rimane minuscola e rappresenta meno dell '8% della capitalizzazione totale del public equity», dice l'ultimo studio di McKinsey che analizza gli scenari dei private market nel 2020.

Tutto ciò si può tradurre in una grande opportunità per coloro che sono in grado di strutturare offerte di valore, in un mercato dove c'è molta differenza fra le performance ottenute dai diversi fondi/operatori. MF-Milano Finanza ha domandato ad alcuni esperti di settore quale sia la loro view sul settore e come si stiano attrezzando dal punto di vista dell'offerta.

 

Domanda. Quale aspetto dei private market è in questo momento più interessante secondo voi?

Federico Taddei, Direttore Private Banking Ersel

I maggiori elementi di interesse sono in realtà tre. Il primo è costituito dal migliore rapporto rendimento/ rischio oggi offerto da alcuni compariti nel mondo degli investimenti privati rispetto a quanto è disponibile sul mercato liquido. Il periodo recente è infatti caratterizzato sia dalla desertificazione dei rendimenti offerti dagli strumenti obbligazionari conseguente alle politiche monetarie espansive, sia dalla maturazione di un lungo ciclo di espansione degli utili delle quotate, favorito in modo irripetibile dall'azione di enormi buyback e buone condizioni per l'espansione dei margini.

Nel mondo dei private assets invece si può accedere a nicchie che remunerano in modo ancora tangibile il rischio tradizionalmente legato alla minore liquidità. Si pensi ad, esempio a prestiti ponte di breve durata dotati di garanzie reali, si pensi al mercato delle cartolarizzazioni degli UTP, si pensi alla porzione sempre più elevata della crescita di valore di una growth company che avviene pre-ipo. Il secondo aspetto, legato al precedente, è quello della diversificazione di portafoglio: i private market sono essenzialmente legati ai temi dell'economia reale e presentano quindi una minore correlazione rispetto a strumenti finanziari più tradizionali. Anche nell'ambito dei private market, peraltro, è necessario ricorrere a un mix equilibrato delle diverse strategie/specializzazioni, da calibrare in base al profilo rischio/rendimento di ciascuna di esse e in coerenza con quello dell'investitore e del suo portafoglio complessivo (occorre quindi ricomprendere sia i liquid assets sia le strategie illiquide in una analisi multi-dimensionale del rischio di portafoglio). C'è infine un aspetto che riguarda più strettamente il rapporto tra gestore e investitore: si tratta infatti di strumenti evoluti e complessi, che necessitano di un certo grado di educazione finanziaria anche da parte di quest'ultimo. In particolare, il fatto che sia chiaro ed esplicito il concetto di maggior durata temporale - e quindi di maggiore illiquidità - di questi strumenti (che richiedono un orizzonte temporale dell'ordine di 7-10 anni) consente di evitare fraintendimenti, di generare aspettative corrette e di prevenire errori strategici nelle scelte di disinvestimento.

Intervista a
Federico Taddei

Federico Taddei

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Milano Finanza - Pag. 45

del 14-mar-2020
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