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L'ad di Ersel: "Abbiamo lanciato da alcuni mesi un prodotto di private equity. Le risorse in arrivo dal Recovery Fund ci indicano nuove linee di sviluppo".
"Il private banking vive di grandi trasformazioni imposte sia da aspetti di mercato come la situazione dei tassi, sia dalla necessità di ripensare le modalità di comunicazione con i clienti con l'ausilio dei supporti digitali.
Uno scenario che ci spinge a puntare su diversi filoni: dagli investimenti nell'It al rafforzamento delle competenze, passando per il lancio di nuovi fondi focalizzati sui segmenti del private equity e delle infrastrutture": Andrea Rotti, amministratore delegato di Ersel, gruppo che gestisce attualmente oltre 19 miliardi di asset, racconta così la strategia adottata in questa fase in cui emerge con forza la necessità di ripensare la presenza sul mercato, alla luce delle restrizioni agli spostamenti.
Così diventano fondamentali la capacità di generare empatia attraverso uno schermo e la padronanza delle soluzioni It avanzate. Conoscenze e abilità che non sempre i professionisti della consulenza in campo finanziario già possiedono, ma che devono acquisire in tempi rapidi per non restare indietro.
I PROGETTI
«Nel 2020 abbiamo aumentato di più del 10% gli investimenti nelle nostre infrastrutture tecnologiche - spiega Rotti - Stiamo inoltre realizzando un sistema evoluto riservato ai private banker che prevede una maggior collaborazione digitale con la clientela», aggiunge. Per poi soffermarsi sul tema dei nuovi reclutamenti. «Dopo l'acquisizione della maggioranza di Banca Albertini - specifica Rotti - puntiamo a crescere per linee interne con l'ingresso di circa tre nuovi private banker all'anno. Abbiamo di recente inserito nuove competenze di gestione nel nostro asset management e un nuovo professionista dedicato alla commercializzazione dei nostri fondi all'estero, così da ampliare la possibilità di vendita oltre confine». Dalle più recenti rilevazioni di Aipb il coronavirus 19 non ha impattato in maniera negativa sul portafoglio della clientela dei private banker in Italia. Tra settembre 2019 e lo stesso mese del 2020, infatti, si registra un incremento dell'1,9%, con volumi che passano da 862 miliardidi euro a 879.
IL FOCUS
Quanto agli investimenti, considerando che ottenere rendimento è sempre più difficile in una fase di tassi ai minimi e in alcuni casi negativi sulle obbligazioni, Ersel ha ampliato l'offerta agli -asset privati. «Abbiamo lanciato un fondo di private equity, in collaborazione con Fondaco, aperto alla clientela private che così può accedere alle stesse opportunità di solito concesse agli investitori istituzionali, siamo alla terza fase di sottoscrizione», spiega. Mentre a breve, aggiunge, «lanceremo un fondo
dedicato agli investimenti infrastrutturali. Riteniamo che ci sia valore nell'economia reale, specie in un periodo in cui le risorse del recovery fund saranno fortemente orientate allo sviluppo delle infrastrutture».
Rotti spiega come con gli investimenti in attivi privati, rispettando un corretto orizzonte temporale decennale, si possa puntare a rendimenti attesi a doppia cifra. Ovviamente nella consapevolezza che investire in asset non quotati comporta una maggiore assunzione di rischi. Dunque si tratta di strumenti adatti solo a portafogli articolati e per la componente di cui non si pensa di aver bisogno a breve.
Siamo abbastanza grandi da poter competere, ma le dimensioni da boutique garantiscono vicinanza e personalizzazione. Andrea Rotti, Amministratore Delegato Ersel, traccia un bilancio dei primi tre anni di Ersel Banca Privata Spa, tra risultati raggiunti e nuove sfide.
I mercati finanziari non possono crescere all'infinito. Partendo da questo assunto, bisogna constatare però che le Borse continuano a salire, toccando valori quest'anno che «sembravano irraggiungibili». Ne parla Guido Giubergia, Presidente di Ersel, a Il Sole 24ORE.
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