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Il 2021 si sta rivelando un ottimo anno per il mercato azionario italiano e indubbiamente il punto di svolta è arrivato a Febbraio con la nomina di Draghi a primo ministro. Ne parla Marco Nascimbene Co-gestore Leadersel Pmi - Equity Italia della società di gestione torinese Ersel.
Questa notizia è stata poi valorizzata ed amplificata dall'approvazione di un cospicuo piano Europeo di investimenti finanziato a livello sovranazionale.
Che cosa significa per i mercati?
«Tra le pieghe del piano si può leggere un forte segnale di rilancio del progetto europeo, con linee guida dettagliate per spingere gli investimenti nelle infrastrutture, nel digitale, nelle politiche di riforma e nei settori più "green". Tutto questo si inserisce in un contesto internazionale di ripresa dell'economia dopo la fase Covid e con notizie sempre più rassicuranti sull'andamento delle campagne vaccinali. Non stupisce quindi il forte recupero dei settori più penalizzati dalla pandemia quali i petroliferi e gli industriali ciclici, senza scordare i consumi discrezionali che erano stati congelati dai lockdown».
Come saranno i prossimi mesi?
«Gran parte dei drivers positivi già visti nei mesi passati sono ancora validi e fanno intravedere un fine anno altrettanto positivo ed anche un discreto 2022, magari caratterizzato da una graduale rotazione settoriale che premi i titoli ciclici a discapito dei tecnologici e dei difensivi. A rafforzare questa chiave di lettura ci sono i risultati dell'ultimo trimestre che hanno generalmente battuto le stime su tutta la linea».
Ci sono rischi?
«Se proprio dobbiamo indicare qualche elemento di preoccupazione, possiamo citare il rischio di un rialzo troppo veloce dei tassi di interesse (soprattutto in Usa) ed un eventuale rallentamento dell'economia cinese magari causato dal settore immobiliare».
Cosa hanno offerto le vostre strategie?
«In questo contesto generalmente positivo stiamo raccogliendo ottimi risultati con i nostri fondi azionari italiani, Leadersel PMI e Leadersel PMI HD, storicamente focalizzati sulla selezione attiva dei titoli e con una forte presenza di small e mid caps (circa il 60% del portafoglio) vero motore industriale italiano. Siamo particolarmente soddisfatti dell'andamento del fondo flessibile HD che rappresenta un unicum nel panorama italiano perché, alle nostre competenze di selezione dei titoli, unisce un rigido approccio quantitativo nella gestione della quota azionaria. Negli ultimi 5 anni questa strategia ci ha permesso di sfruttare l'ottimo andamento dei mercati, ma al contempo ha ridotto sensibilmente le perdite nelle fasi di mercato negativo».
Siamo abbastanza grandi da poter competere, ma le dimensioni da boutique garantiscono vicinanza e personalizzazione. Andrea Rotti, Amministratore Delegato Ersel, traccia un bilancio dei primi tre anni di Ersel Banca Privata Spa, tra risultati raggiunti e nuove sfide.
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