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Alla fine del 2010 ha recuperato i valori pre-crisi, toccando quota 896 miliardi di euro. E' la ricchezza finanziaria delle famiglie italiane con patrimonio mobiliare investibile superiore al mezzo milione di euro.
Che già a fine 2009 avevano affidato al private banking una quota dei propri patrimoni superiore al livello antecedente lo tsunami finanziario.
E lo scorso anno, a quanto pare, i volumi sono cresciuti ulteriormente, nonostante una minore propensione al rischio degli investitori. (...)
Resta il fatto che non di rado i clienti del private banking sono insoddisfatti: occorre quindi rifocalizzare in modo deciso i modelli di business operando in modo diverso rispetto al passato. (...) Nuove strategie di consulenza e fidelizzazione indispensabili per affrontare la riduzione dei margini subita dall'industria italiana del private banking. "Questa tendenza può essere imputata a diversi fattori" spiega Fabrizio Greco, direttore generale del gruppo Ersel e consigliere dell'Associazione italiana private banking (Aipb). "Da un lato si sono manifestati appieno gli effetti della normativa Mifid introdotta a fine 2007, dall'altro gli investimenti della clientela dopo la crisi, si sono orientati su asset class più prudenti e dalla minore redditività, come i prodotti di liquidità e gli obbligazionari. Inoltre, i clienti tendono a richiedere sempre maggiore flessibilità e personalizzazione del servizio, e in parallelo la crescente pressione normativa comporta un incremento dei costi. Per non parlare della pressione competitiva", aggiunge, "che costringe a sostenere ingenti spese per la continua innovazione dei modelli di business. E se nei prossimi anni l'industria non sarà in grado di rinnovarsi e di mettere in atto una decisa razionalizzazione e un taglio dei costi, i margini netti del settore si ridurranno ancora. Solo i player più grandi, capaci di sfruttare economie di scala, e le boutique di private banking, specializzate in servizi innovativi e a elevato valore aggiunto, saranno in grado di trarre profitto dai forti cambiamenti strutturali che il settore sta vivendo".
Dopo l’annuncio dei nuovi dazi Usa e la risposta immediata della Cina, i mercati europei crollano. L’indice Ftse Mib guida i ribassi. Gli analisti vedono in arrivo nuove fasi di volatilità, ma anche spazi di ripresa e miglioramento. Mattia Rossetti, Responsabile Financial Advisory Ersel: “Per salvarsi serve diversificare”.
La banca «private» dove le famiglie Giubergia e Albertini hanno unito le forze ha raggiunto i 22,5 miliardi di masse, utili su del 25%. Andrea Rotti, Amministratore Delegato Ersel: vogliamo restare una boutique che non si cura solo del patrimonio delle famiglie, ma lavora a 360 gradi.
Più efficienza nella programmazione successoria per preservare ed incrementare il valore del patrimonio nella trasmissione generazionale sia di individui che di imprese, in particolare familiari. Ne parla Davide Davico, Managing Partner di Simon WealthLex, a Milano Finanza.
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