Passa a
«L’innovazione tecnologica sta introducendo e introdurrà un numero crescente di cambiamenti, attraverso nuovi prodotti o processi, volti a migliorare la qualità della nostra vita, facilitandola o arricchendola» è quanto afferma Sergio Allegri, Responsabile della ricerca scientifica e industriale in Ersel.
La società di investimenti ha appena introdotto un nuovo approccio per puntare su questo ambito. «Abbiamo deciso di affrontare l'investimento dedicato all'innovazione con un nuovo approccio basato sulle sinergie tra un
polo di esperti di settore e ricercatori scientifici e un team di gestori e analisti finanziari.
Solo unendo queste professionalità riteniamo si possa investire, nel lungo termine, con consapevolezza e convinzione, massimizzando la creazione di valore» spiega l'esperto. La gestione di Leadersel Innotech ESG, il nuovo fondo in casa Ersel, è affidato a Sergio Allegri e a Marco Gennari.
A Sergio Allegri spetterà il ruolo di responsabile di scouting di tecnologie, analisi delle catene del valore e definizione dell'universo investibile forte delle conoscenze scientifiche (laurea in ingegneria Fisica al Politecnico di Torino, ricercatore alla Columbia University, dottorato all'EPFL di Losanna) e professionali (ha fondato una startup, lavorato allo sviluppo di progetti di blockchain e di intelligenza artificiale e nella precedente esperienza lavorativa ha ricoperto il ruolo di Head of Research in una boutique di Asset Management ginevrina). Gli aspetti legati alle attività di investimento sono affidati a Marco Gennari, responsabile della gestione del fondo e dell'analisi finanziaria, approdato in Ersel nel 2020 forte di 15 anni di esperienza nella gestione e nell'analisi finanziaria implementata in prodotti long only tematici e hedge funds tra Parigi, Londra e Ginevra.
Che cosa vi aspettate da questo nuovo modo di investire su innovazione e tecnologia?
"Dal punto di vista dell'investimento, il processo di ricerca si traduce in un investimento di lungo termine che rispecchia la convinzione di aver identificato le società che, rispettando criteri di sostenibilità (ESG), attraverso l'innovazione tecnologica sono in grado di intercettare o indirizzare quei trend strutturali che hanno come centro di influenza il cambiamento nel nostro modo di agire e interagire quotidiano ovvero il modo in cui: viviamo (lifestyle); mangiamo; apprendiamo; lavoriamo; consumiamo beni o servizi; viaggiamo e trasportiamo merci; curiamo il nostro corpo; interagiamo con l'ambiente".
L'esperienza che state raccogliendo su quali particolari sotto-settori vi sta conducendo?
"Ci stiamo concentrando su tre macroaree: le tecnologie digitali, quelle legate all'ambiente e infine quelle della salute. Abbiamo poi suddiviso queste tre aree in dieci tematiche, come ad esempio la digitalizzazione del quotidiano (smart working, e-commerce), la gestione delle città del futuro (smart cities, mobilità elettrica) ed infine le tecnologie mediche più promettenti (organi artificiali, telemedicina). Nella ricerca di questi settori
siamo coadiuvati da un comitato scientifico che annovera membri di primissimo livello, scelti tra professori universitari, esperti di settore e del mondo del private equity". Quali sono le aziende che vi piacciono di più?
"Prediligiamo le società cosiddette "pure players", vale a dire quelle aziende che generano almeno un quinto del loro fatturato con i prodotti o servizi ad alto contenuto tecnologico che abbiamo riconosciuto come rilevanti".
Ce ne sono anche in Italia?
"Seppur la nostra ricerca non conosca confini geografici, il nostro mercato di riferimento è sicuramente quello americano ma in Italia ci sono ancora società che sviluppano soluzioni tecnologiche di altissimo livello".
I mercati finanziari non possono crescere all'infinito. Partendo da questo assunto, bisogna constatare però che le Borse continuano a salire, toccando valori quest'anno che «sembravano irraggiungibili», di fronte alle incertezze globali, alle tensioni geopolitiche e, più di recente, alle elezioni americane. Questo mostra, ora più che mai, «uno scollamento» con la realtà. Ne parla Guido Giubergia, Presidente di Ersel, a Il Sole 24ORE.
Diversificazione internazionale ed esigenze del cliente al centro della strategia della storica banca private torinese. Questo il modello consulenziale raccontato da Federico Taddei, Direttore Private Banking Ersel, a Wall Street Italia.
Nuove politiche per nuove tecnologie. L’anno che si è appena aperto potrebbe portare a nuove opportunità e la speranza è di un allentamento delle tensioni esistenti. Di sicuro, le innovazioni tecnologiche emergenti, come l’Intelligenza Artificiale, giocheranno un ruolo centrale nel 2024. A patto però che si rivelino un alleato anziché un nemico per la società.
Questa schermata consente al tuo monitor di consumare meno energia quando il computer resta inattivo.
Clicca in qualsiasi parte dello schermo per riprendere la navigazione.