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Le retail sales e la fiducia del settore immobiliare evidenziano la tenuta del settore domestico, mentre i dati regionali dei PMI mostrano la situazione di debolezza della manifattura.
Stati Uniti
L’evoluzione dei dati durante l’estate non ha mutato lo scenario di riferimento, che vede la crescita per la seconda metà dell’anno muoversi tra il 2,5 e il 3% annualizzato. L’inflazione rimane stabile, con la core inflation più sensibile ai movimenti al ribasso dell’headline dovuti alle materie prime che al buon tenore della domanda interna. La novità dell’ultimo FOMC è stata che le considerazioni sullo scenario economico e finanziario internazionale (Cina ed Emergenti) hanno controbilanciato un giudizio al momento positivo sull’economia domestica (ma con prospettive un po’ meno rosee per il futuro). Dati questi timori il messaggio è stato accomodante sui tassi di interesse, anche se la maggioranza del FOMC è ancora orientata a un movimento entro l’anno.
Area Euro
Continua la ripresa europea e della “periferia” trainate dalla ripartenza dei consumi. La spesa delle famiglie a sua volta è sostenuta dal ritorno all’erogazione del credito. Quadro sostanzialmente stabile per l’inflazione, con l’headline sempre in balìa dei movimenti dei prezzi del petrolio, mentre la core si mantiene sensibilmente al di sopra dei minimi degli ultimi mesi. La fase di avversione al rischio di agosto sui mercati, con il conseguente rafforzamento dell’euro, ha indotto Draghi a un intervento verbale di una certa consistenza. La BCE è pronta a intervenire qualora lo scenario di ripresa dovesse essere compromesso dagli sviluppi esogeni. Uno dei principali canali di trasmissione della politica monetaria rimane il tasso di cambio.
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