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Banche centrali alla ribalta in queste prime settimane di maggio. La FED ha mantenuto un tono accomodante, indicando che l’economia nel 2014 risulterà in accelerazione rispetto allo scorso anno, ma nel contempo evidenziando come siano presenti ancora sacche di debolezza nel mercato del lavoro e una certa moderazione nell’attivitàm edilizia.
Stati Uniti
La banca centrale non ha però mutato le prospettive di crescita ed inflazione per fine anno, lasciando intendere che il processo di riduzione degli acquisti di obbligazioni (tapering) continuerà ai ritmi correnti. Nessuna ulteriore guida al mercato in tema di tassi di interesse, che così ha interpretato in maniera autonoma le dichiarazioni della FED come “dovish” e quindi a supporto del mercato azionario e obbligazionario domestico ma non certo d’aiuto per il dollaro.
Area Euro
La BCE ha detto di essere pronta a ridurre il costo del denaro al prossimo meeting di giugno, dato che non si sente a suo agio con l’attuale contesto di bassa inflazione e forza dell’euro. Con quali tecnicalità si manifesterà il mese prossimo la dichiarazione di intenti fatta oggi è ancora dibattuto tra gli economisti, anche se il consenso ritiene assai probabile una riduzione di 10 p.b. del tasso ReFi e di quello sui depositi. Il che vorrebbe dire portare in negativo quest’ultimo, opzione che non riceve un’unanime approvazione in quanto si tratta di una tassa sulle banche che detengono le loro riserve in eccesso parcheggiate presso i conti della BCE. Tale manovra avrebbe quindi degli effetti negativi a cui però contrapporre il probabile effetto positivo sull’euro (nel senso di un suo indebolimento) derivante dal fatto che diverrebbe oneroso speculare sul rafforzamento della divisa unica. Vi è infine chi pensa che nel caso di una revisione al ribasso significativa dello scenario per l’inflazione (non la nostra ipotesi centrale) la BCE a giugno possa anche sorprendere con l’annuncio di una operazione di acquisto di asset (inizialmente
ABS), iniziando così il QE in versione europea.
I mercati finanziari non possono crescere all'infinito. Partendo da questo assunto, bisogna constatare però che le Borse continuano a salire, toccando valori quest'anno che «sembravano irraggiungibili». Ne parla Guido Giubergia, Presidente di Ersel, a Il Sole 24ORE.
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