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Le due statistiche mensili più rilevanti, il sondaggio di fiducia sul settore manifatturiero ISM e quella relativa al numero di nuovi occupati hanno deluso le attese in misura significativa.
Stati Uniti
Il sondaggio sul manifatturiero, che a detta di molti commentatori ha subito l’effetto negativo della tempesta di neve sulla costa est di metà gennaio, è stato in parte compensato dall’indice di fiducia sui servizi, tanto che il dato aggregato è rimasto stabile (si veda il sondaggio sopra riportato). Per quanto riguarda i non farm payroll questo mese a differenza del precedente, non vi sono stati fattori straordinari che possono spiegarne il calo. Il dato quindi è innegabilmente negativo è presenta come unica attenuante il fatto che la statistica è molto volatile e soggetta anche ad ampie revisioni, per cui occorrono conferme da altre fonti inerenti l’economia reale. Infine ha ripreso avvio il dibattito sul debt ceiling. Il Tesoro ha comunicato che a partire dal 7 febbraio il fabbisogno di cassa verrà coperto che misure straordinarie, in grado di far fronte alle spese fino a fine mese (metà marzo secondo altri commentatori). Dato che i Repubblicani hanno promesso di non usare l’opzione default come arma di contrattazione, le loro possibilità di manovra appaiono alquanto limitate. Il tema quindi sembra assumere potenzialità meno dirompenti che in passato.
Area Euro
I dati macro più importati della settimana sono stati vendite al dettaglio e indicatori di fiducia PMI, risultati entrambi leggermente al di sotto delle attese e tali quindi da non apportare variazioni allo scenario di riferimento. L’evento di maggior rilievo è stata la decisone della BCE nel meeting mensile di politica economica di mantenere invariati i tassi di riferimento, deludendo le aspettative formatesi sul mercato obbligazionario e di riflesso su quello dei cambi. Draghi ha però lasciato aperte tutte le possibilità per misure ordinare (e non) di allentamento per il meeting del prossimo mese. Dato che per quanto riguarda crescita ed inflazione il flusso di dati di recente pubblicazione e prospettico non appare sul punto di effettuare svolte significative è difficile che la BCE possa mutare radicalmente il proprio giudizio sul contesto economico. Quindi la decisione di procedere o no con nuovi allentamenti sarà frutto dei tipo di consenso che si verrà a formare tra “falchi” e “colombe” all’interno del direttivo. Il nulla di fatto di febbraio segnala che il compromesso non è stato trovato, con l’esito di rinviare la decisione il prossimo mese.
I mercati finanziari non possono crescere all'infinito. Partendo da questo assunto, bisogna constatare però che le Borse continuano a salire, toccando valori quest'anno che «sembravano irraggiungibili». Ne parla Guido Giubergia, Presidente di Ersel, a Il Sole 24ORE.
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