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Sergio Allegri, guida il fondo di Ersel che investe nella tecnologia: "Puntiamo su società in linea con il recovery. Per noi la sfida è individuare gli anelli della catena del valore che trarranno più benefici dai fondi Ue. La mobilità elettrificata e condivisa porta ad un nuovo paradigma."
«Dopo lo shock iniziale causato dalla pandemia, nel 2020 i mercati si sono accorti che le trasformazioni messe in atto dalla tecnologia sono imminenti e rappresentano un mutamento necessario a rendere più resiliente e competitiva la nostra società. Questo spiega la risposta prodigiosa del comparto tecnologico a tutte le difficoltà emerse e l'andamento positivo di molti fondi tematici, soprattutto tecnologici». A dirlo è Sergio Allegri, Co-gestore Leadersel Innotech ESG (R), il fondo di Ersel che investe in innovazione, tech e sostenibilità.
Il 2020 è stato l'anno d'oro dei fondi che si occupano di tech, incluso il vostro. L'anno in corso come sta andando?
«Il 2021 si è aperto sotto una luce diversa: a metà febbraio il settore tecnologico ha subito una forte correzione, la cui intensità ha colpito le sue componenti in modo non omogeneo. In tale contesto è fondamentale selezionare e pesare tematiche, settori e società di qualità che, oltre ad intercettare i trend strutturali in essere, siano attraenti da un punto di vista finanziario e sostenibili sotto l'aspetto ambientale e sociale. Il cosiddetto "stock picking" sarà cruciale per selezionare realtà che manterranno profili di crescita importanti, supportati da numeri e fatti. Il fondo che cogestisco, Leadersel Innotech ESG, seleziona queste società con un approccio che coniuga il rigore finanziario con la capacità interne di identificare le innovazioni del futuro. Costruiamo competenze scientifico-industriali con un comitato scientifico e un dialogo con realtà capaci di generare innovazione».
Strategie future e aspettative?
«Nel breve termine è importante riflettere sui binari della ripresa economica identificati dai vari piani di rilancio americano, cinese ed europeo: digitalizzazione e transizione ecologica. Gli investimenti infrastrutturali su questi due filoni saranno importanti, contribuendo a generare occupazione e crescita. Il fondo sta costruendo posizioni sulle società in grado di trarre beneficio da questi piani».
Quali sono i segmenti in cui è prevista una forte influenza da parte della tecnologia?
«L'innovazione tecnologica sta introducendo ed introdurrà un numero crescente di cambiamenti, attraverso nuovi prodotti o processi, volti a migliorare la qualità della nostra vita, facilitandola o arricchendola. Il portafoglio è stato costruito per capitalizzare la forte crescita sul medio-lungo termine delle aree in cui ci attendiamo la tecnologia offra una leva importante: il digitale, l'ambiente e la salute. In ambito medicale, la convergenza di tecnologie prima relegate ad altri settori, come ad esempio automazione, intelligenza artificiale e nanotecnologie, portano a un nuovo paradigma con la produzione di dispositivi diagnostici che permetteranno alle case farmaceutiche di sviluppare medicinali ad personam, realizzati su misura del singolo paziente. In tema ambientale, la mobilità, sempre più elettrificata e condivisa, sarà vissuta in modo diverso. La ricerca di materiali efficienti e performanti per l'infrastruttura di ricarica dei veicoli, ad esempio, ha fatto passi da gigante offrendo autonomie maggiori e tempi di ricarica più brevi. Nel digitale l'iperconnettività rappresenta un'opportunità e una sfida: da un lato offre vantaggi e soluzioni, dall'altro necessita di ammodernamenti dell'infrastruttura digitale, con investimenti in questa direzione che, come evidenzia il Recovery Fund, saranno notevoli».
Come si sta muovendo il vostro fondo per intercettare i nuovi bisogni?
«Se Innotech, grazie alle sue competenze multidisciplinari, riuscirà a identificare gli anelli della catena del valore che trarranno beneficio da questi investimenti, sarà più facile individuare le società vincenti nel lungo termine, creando valore per i propri investitori».
Come si collocano il Piemonte e Torino?
«Il tessuto industriale del territorio, seppur in sofferenza come il resto del Paese, è ricco di realtà ad alto contenuto tecnologico, che rappresentano l'interlocutore ideale per Innotech ESG: un terzo dei membri del nostro comitato scientifico proviene da società o istituzioni torinesi. Stiamo lavorando a collaborazioni con enti di ricerca presenti in città che rappresentano avamposti di avanguardia dell'innovazione, e che ci permettano di essere in una posizione privilegiata per investire con anticipo in soluzioni che entreranno nelle nostre vite».
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