Passa a
Governi, imprese e operatori dei mercati finanziari sono tutti coinvolti nella transizione verso un modello di sviluppo economico sostenibile. Il ruolo degli intermediari secondo Ersel. Ne parla Valeria Ferrero, Responsabile ESG Strategy Ersel, a Milano Finanza.
La transizione sostenibile avviene in particolare in Europa, dove l'Unione ha una chiara strategia che punta alla decarbonizzazione, con obiettivi intermedi al 2030 e finali per raggiungere il net zero al 2050.
«In questo viaggio, l'indirizzo del regolatore europeo ha individuato negli intermediari finanziari gli attori di un forte e profondo cambiamento e ci ha chiamati a coprire un ruolo primario nella transizione sostenibile», ricorda Valeria Ferrero, Responsabile Esg Strategy Ersel. Le ingenti risorse destinate a finanziare la transizione hanno stimolato l'innovazione nello sviluppo di nuovi strumenti finanziari. Sul fronte obbligazionario si sono affermati i Green, Social e Sustainable Bonds e hanno fatto ingresso i Sustainability-Linked Bonds.
«Nel mondo del risparmio gestito ci siamo ormai abituati a parlare di fondi Esg che promuovono criteri di sostenibilità o che perseguono obiettivi di sostenibilità (artt. 8 e 9 SFDR), seguendo vincoli sempre più stringenti», continua Ferrero. «Il mondo dei private markets, con programmi su private equity, venture capital, private debt, infrastrutture e real estate, proprio perché naturalmente caratterizzati da un orizzonte temporale di medio lungo termine, non può prescindere da valutazioni consistenti di sostenibilità».
Oltre agli emittenti corporate e governativi e alle società di gestione del risparmio, anche le banche stanno seguendo la stessa direzione nel mondo dell'erogazione del credito. Finanza sostenibile significa quindi innovazione.
«Cambiano paradigma e orizzonti», dice Ferrero. «Capitali e credito devono rivelarsi capaci di sostenere un cambiamento positivo a sostegno di imprese virtuose e trasformatrici. Diventa sempre più importante misurare e integrare il rischio di sostenibilità, fisico e di transizione, nella valutazione tradizionale di rischio. Chi non si adeguerà, chi sottovaluterà la rilevanza di questa transizione sarà inevitabilmente esposto a una competizione indiretta». Investire in modo sostenibile non significa solo promuovere i temi ambientali e sociali ma soprattutto credere in un cambiamento positivo. Per Ersel, la sostenibilità e l'attenzione agli interessi di tutti gli stakeholder sono da sempre elemento distintivo.
«Abbiamo istituito un Comitato di sostenibilità», spiega Ferrero, «e affrontiamo questo percorso con cautela, consapevoli del fatto che non si tratta solo di parlare di etichette Esg, ma che integrare il rischio di sostenibilità ambientale, sociale e di governane nei processi di investimento è requisito imprescindibile per garantire il perseguimento degli obiettivi». Questo elemento è stato integrato anche «negli ultimi programmi sul mondo dei private markets», prosegue la manager.
«La strategia di investimento sulle infrastrutture, nel rispetto di un approccio finance first, seleziona i progetti target sulla base di criteri di impatto sociale e ambientale positivo. In pipeline sono presenti investimenti che riguardano settori strategici per il rilancio dell'economia reale del Paese e in linea con gli obiettivi del PNRR». Per garantire la trasparenza nel confronto degli investitori, il fondo affida l'intero processo di valutazione dell'impatto a Tiresia, Politecnico di Milano, terza parte indipendente.
Infine, «la strategia sul real estate che stiamo presentando in questi giorni promuoverà temi sociali e ambientali in termini di riqualificazioni e miglioramento nell'efficienza energetica degli edifici e di realizzazione di aree verdi, elementi che al di là degli aspetti sostenibili potranno favorire un incremento dei ritorni grazie alla maggior appetibilità degli asset in fase di exit».
Perché alcuni Paesi sono ricchi e altri rimangono poveri? È una domanda che è sempre stata centrale nelle scienze sociali e in economia.
Passione per l'imprenditorialità e collegamento immediato tra investimenti ed economia reale sono le motivazioni principali che indirizzano le grandi famiglie italiane e i family office verso strumenti come i club deal. Andrea Rotti, Amministratore Delegato Ersel, ne parla a Il Sole 24ORE.
Questa schermata consente al tuo monitor di consumare meno energia quando il computer resta inattivo.
Clicca in qualsiasi parte dello schermo per riprendere la navigazione.