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"Le strutture indipendenti come la nostra possono trovare un loro spazio grazie alla qualità e personalizzazione del servizio oltre che alla capacità di rispondere rapidamente al mutare delle condizioni circostanti".
"L’arena competitiva è numerosa ed agguerrita". Così Ersel AM SGR definisce il settore dell'asset management italiano.
"Le strutture indipendenti come la nostra possono trovare un loro spazio grazie alla qualità e personalizzazione del servizio oltre che alla capacità di rispondere rapidamente al mutare delle condizioni circostanti".
MiFID II è difficilmente prevedibile e dispiegherà i propri effetti nel tempo, "la maggior complessità normativa porta con sé maggiori oneri e la necessità di investimenti a cui si può far fronte con l’aumento della scala dimensionale. La concentrazione del mercato, peraltro già in atto, è quindi un processo che continuerà inesorabile".
Tra le tendenze in corso nell'industria del risparmio gestito, per la SGR torinese "il fenomeno più evidente è la sempre maggior presenza di produzioni indicizzate a 'basso' costo. Negli ultimi anni si è inoltre assistito ad uno 'sconfinamento' di tali prodotti in ambito sempre meno passivo in senso stretto con l’offerta di programmi che replicano gli indici c.d. smart beta, fattoriali o tematici". La strada da seguire per far fronte a questo nuovo tipo di concorrenza è, secondo Ersel, quella di un’offerta maggiormente svincolata da benchmark tradizionali dove le competenze distintive ed a maggior valore aggiunto possano emergere in maniera netta. "Ciò, a nostro avviso, può avvenire in particolare nelle produzioni alternative o multi-asset flessibili su cui negli ultimi anni abbiamo orientato la gamma", spiega Marco Covelli, direttore investimenti diretti.
"Il contesto attuale ci porta a ritenere sempre più importante il ruolo che svolgono e svolgeranno le strategie alternative e quelle flessibili", aggiunge il manager parlando dei fondi che rafforzeranno nel 2018. "Come società riteniamo di essere ben posizionati in tale ambito ed è nostra intenzione proseguire nello sforzo di innovazione ed investimento in tali ambiti. A titolo di esempio citiamo la nostra strategia HD sull’azionario italiano che ha affiancato la storica strategia long only della casa Fondersel PMI (PIR compliant), coniugando l’approccio di stock picking con quello di copertura dinamica del rischio di mercato; approccio che riteniamo potenzialmente più adatto in una fase più matura del ciclo azionario". Molto interesse si registra presso la clientela istituzionale ed i privati fascia alta per private equity, private debt, infrastrutture ed altri approcci alternativi ed illiquidi; "ambiti questi di sicuro interesse anche per una boutique come Ersel", concludono.
Nella foto il team di gestione della sede di Torino. Da sinistra:
I mercati finanziari non possono crescere all'infinito. Partendo da questo assunto, bisogna constatare però che le Borse continuano a salire, toccando valori quest'anno che «sembravano irraggiungibili», di fronte alle incertezze globali, alle tensioni geopolitiche e, più di recente, alle elezioni americane. Questo mostra, ora più che mai, «uno scollamento» con la realtà. Ne parla Guido Giubergia, Presidente di Ersel, a Il Sole 24ORE.
Diversificazione internazionale ed esigenze del cliente al centro della strategia della storica banca private torinese. Questo il modello consulenziale raccontato da Federico Taddei, Direttore Private Banking Ersel, a Wall Street Italia.
La scelta tra titoli denominati in valuta forte e in valuta locale rappresenta una decisione strategica importante se si vuole investire con successo in questi mercati. Parla Federica De Giorgis, Senior Financial Advisor Fixed Income di Ersel, a Funds People per il numero di settembre.
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