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È questo lo scenario che Andrea Rotti, amministratore delegato di Ersel Sim, sta delineando alla sua clientela e che implica precise scelte d'investimento.
«Il 2020 potrebbe essere un anno in cui le politiche monetarie resteranno espansive in tutte le principali aree geografiche e dovrebbe entrare in gioco la politica fiscale, una condizione favorevole alle attività di rischio, mentre a livello obbligazionario ì tassi a breve e medio termine dovrebbero rimanere fermi e quelli a lunga salire un po', perché prezzeranno una ripresa moderata dell'inflazione». È questo lo scenario che Andrea Rotti, amministratore delegato di Ersel Sim, sta delineando alla sua clientela e che implica precise scelte d'investimento.
«Se il rialzo dei tassi a lungo resta contenuto, è da, privilegiare l'investimento azionario; sul fronte obbligazionario giochiamo un po' in difesa, preferiamo i titoli legati all'inflazione e abbiamo anche posizioni minori su subordinati finanziari e bond emergenti, ma il portafoglio deve avere anche una componente rilevante di investimenti alternativi, liquidi e non liquidi».
Cominciamo dagli alternativi liquidi.
«Ci crediamo molto, dopotutto siamo gestori di fondi alternativi liquidi di successo, e ci piace in particolare la strategia event driven o merger arbitrage. C'è buona materia prima su cui investire, ci sono molte operazioni di fusione, e c'è un livello di rendimento assolutamente coerente con i suoi livelli storici e con il rischio assunto, cosa che non accade in tante altre asset class, un ottimo contesto per questa strategia che assorbe una quota dei portafogli non banale, fino al 10%. Abbiamo posizioni anche sul long/short equity: in termini generali non ha dato grandi soddisfazioni negli anni recenti, ma credo possa avere senso in un anno che dovrebbe essere meno caratterizzato dalla direzionalità dei mercati».
E per quanto riguarda gli alternativi illiquidi?
«C'è ovviamente interesse a portare all'attenzione dei clienti soluzioni di investimento meno liquide, parliamo dei mercati privati, equity e private debt, ma molti strumenti adottano la soglia prevista peri fondi riservati, 500 mila euro, e occorrono quindi patrimoni di una certa dimensione per inserire soluzioni che non possono certo assorbire quote particolarmente rilevanti di portafoglio. Sarebbe opportuno abbassare la soglia di investimento dei fondi riservati per ampliare la platea dei potenziali investitori».
Utilizzate prodotti di terzi?
«Sul fronte del Private Debt, abbiamo scelto la strada di una collaborazione con Muzinich per un Eltif, lanciato quest'anno, che investe in un portafoglio molto diversificato di debiti senior secured, garantiti, per rispondere all'esigenza di disporre di un flusso cedolare nell'ordine del 2-4%. Sul fronte del Private Equity abbiamo invece pronto un nostro prodotto; sarà un fondo di fondi creato in partnership con un primario gestore che offrirà un accesso molto diversificato al mercato internazionale».
I clienti italiani sono tradizionalmente avversi al rischio, come li si convince a investire nel mondo degli alternativi?
«Siamo un paese ricco di risparmio, un risparmio che spesso è dormiente, parcheggiato in liquidità, o investito in soluzioni di reddito fisso che oggi, non avendo più rendimenti, rischiano di erodere il capitale in termini reali, per quanta poca inflazione ci sia. Credo che questi temi di investimento si diffonderanno, l'educazione finanziaria è una leva su cui dobbiamo agire per far comprendere come una maggiore quota di rischio in portafoglio nel medio lungo periodo abbia tutto il razionale per essere portata avanti. Conta molto la diversificazione, ma anche avere una buona assistenza da parte del proprio intermediario: il nostro compito non è solo creare soluzioni, ma anche affiancare il cliente nella scelta e nella sopportazione del rischio, nelle fasi di inevitabile volatilità»
Siamo abbastanza grandi da poter competere, ma le dimensioni da boutique garantiscono vicinanza e personalizzazione. Andrea Rotti, Amministratore Delegato Ersel, traccia un bilancio dei primi tre anni di Ersel Banca Privata Spa, tra risultati raggiunti e nuove sfide.
I co‐responsabili Strategie Event Driven Ersel, Giorgio Nicola e Riccardo Costa, parlano di mercati azionari, investimenti e tassi di interesse a La Stampa.
Il 2024 si annuncia come l’anno di inversione sui tassi. Alcune banche italiane saranno più penalizzate di altre, specie quelle che non hanno fabbriche prodotto. Carlo De Vanna, Senior Fund Manager di Ersel Asset Management, ne parla a We Wealth.
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