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Dal 17 ottobre al 18 gennaio 2013 Ersel ha ospitato nello spazio espositivo della sede di Torino una mostra dedicata a tre grandi fotografi italiani del dopoguerra - Ugo Mulas, Alfa Castaldi e Pasquale De Antonis - interpreti originali di un fenomeno che ha contribuito a rilanciare in tutto il mondo l'immagine e l'economia del nostro paese: LA MODA.
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La mostra di Ersel, curata da Enrica Viganò, faceva parte di un ciclo di eventi e di incontri, dal titolo VOCE DEL VERBO MODA, organizzato dal Circolo dei Lettori di Torino per indagare sotto diversi aspetti il mondo, il significato e il valore di questo importante settore.
Ugo Mulas (1928-1973) ha contribuito all’evoluzione del linguaggio fotografico sperimentando tutti i registri possibili di quest’arte: reportage, ritratto, moda, pubblicità, ricerca, arte. In soli vent’anni l’artista ha prodotto un numero impressionante di fotografie, portando in ogni lavoro una sottile abilità d’innovazione, frutto di costante ricerca, vasta cultura e grande intelligenza. Estraneo nei riguardi della foto di moda intesa come ‘genere’ illustrato dei periodici, sosteneva che “il massimo che può fare un fotografo di moda è ottenere un’immagine fresca, moderna, un’immagine anche figurativamente molto analizzata almeno dal punto di vista formale". Lavorando sull’illuminazione, Mulas si concentrava sulla trama dei tessuti e sui volumi di abiti ritratti come sculture, trasferendo nelle sue composizioni il linguaggio dell’arte contemporanea che profondamente conosceva e frequentava.
Alfa Castaldi (1926 - 1995) è stato innanzitutto un intellettuale, un uomo di cultura dai molteplici interessi. Nei suoi quarant’anni di carriera ha sperimentato, con passione e curiosità, diverse dimensioni della fotografia, dal reportage sociale alla moda, dallo still-life a fotografie realizzate a scopo di ricerca personale, battendo sentieri inesplorati. A partire dalla fine degli anni ‘60, si è dedicato con continuità alla fotografia di moda, concepita in quegli anni come ‘terra di nessuno’ in cui l’artista era libero di muoversi e creare. Ed è proprio la cosciente meraviglia di fronte alle possibilità del mezzo fotografico e questa fiducia nelle capacità dell’artista di esprimersi attraverso raffigurazioni inedite, a definire, senza mai codificarlo, lo stile di Castaldi. Nella sua sete di sperimentazione, il fotografo ci lascia immagini indimenticabili in cui il messaggio della moda è sublimato dall’applicazione di tecniche nuove – si pensi al fotocubismo – oppure da scelte audaci e sorprendenti.
Pasquale De Antonis (1908 - 2001) è il fotografo che più ha saputo definire ed interpretare l’immagine dell’alta moda romana nella sua prima fase di internazionalizzazione, dagli anni del dopoguerra fino agli anni settanta. Artista eclettico, apprezzato per la tecnica della ‘coloratura’, applicata su stampe fotografiche in bianco e nero virate seppia, De Antonis si allontana dalla tradizionale fotografia d’atelier in uso negli anni trenta e come un pittore impressionista, sceglie come location le strade, i palazzi, gli interni e la luce di Roma. Un viaggio nel passato solenne della Città Eterna, da contrapporre ai manufatti sartoriali firmati alta moda, simbolo di sfarzo ed opulenza ricercati da una società che torna a sperare dopo gli orrori della guerra. “Fotografo di dive, di dee, di sacri mostri”, De Antonis fu prezioso testimone del suo tempo, cantore di un’epoca segnata da profonde trasformazioni culturali che l’artista seppe raccontare con entusiasmo ed originalità.
Da giovedì 21 novembre a sabato 21 dicembre, nella sede Ersel di Piazza Solferino 11 Torino, sarà visitabile la mostra "Fondersel, 40 anni di investimenti attraverso l'obiettivo di grandi reporter" realizzata in collaborazione con Il Sole 24 ORE Radiocor.
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